[15/06/2011] News

Il legno è la prima fonte di energia rinnovabile dell'Ue. Ma Assopannelli lamenta la scarsità di risorsa

Come per le energie rinnovabili, l'Ue dovrebbe pensare a un sistema di incentivazione delle materie rinnovabili, in questo caso il legno

Secondo il rapporto "Forestry in the EU and the world", «Nel 2010, le foreste ed altre terre boscate ricoprivano 178 milioni di ettari nell'Ue a 27, cioè circa il 40% della sua superficie. L'Ue 27 conta circa il 4% della superficie forestale mondiale totale». Nell'Ue nel 2010 risultano sfruttabili per l'approvvigionamento di legno i tre quarti della superficie forestale.

Secondo Eurostat, che ha presentato il rapporto «Nelle foreste sfruttabili, l'accrescimento del volume è stato superiore di oltre un terzo al volume di taglio».
I dati resi noti oggi dimostrano che «Nel 2009, le fonti di energie rinnovabili fornivano il 9% del consumo interno lordo di energia totale (da non confondere con la sola energia elettrica, ndr), nell'Ue 27. Il legno e i suoi scarti erano la principale fonte di energia rinnovabile, circa la metà del consumo di energia rinnovabile nell'Ue 27 proviene dal legno e dai suoi scarti».

Nell'Ue i Paesi con le maggiori coperture forestali sono Finlandia, Svezia e la piccola Slovenia.
L'Italia risulta avere 10.916.000 ettari di copertura forestale, cioè il 37% del territorio, il 74% della quale sarebbe sfruttabile. Il tasso di accrescimento dei boschi italiani è del 33% e quello di abbattimento del 13. Nel 2009 in Italia il consumo lordo di energia da legno e dai suoi scarti rappresentava il 22,7% del totale delle energie rinnovabili.

Secondo Eurostat «Le foreste destinate all'approvvigionamento di legno sono gestite in maniera sostenibile negli Stati membri». Le foreste dell'Ue nel 2010 avevano un volume di legname disponibile di 21,75 miliardi di m3. La Germania è in testa con 3, 466 miliardi di m3, seguita dalla Svezia (2,651 miliardi m3) e dalla Francia (2, 453 miliardi m3).

Secondo il rapporto, «L'accrescimento del volume paragonato ai tagli dà l'idea dell'utilizzo sostenibile delle foreste e del legno. Nell'Ue 27, l'accrescimento del volume per lo sfruttamento raggiungeva nel 2010 i 770 milioni di m3, mentre il volume del taglio era di 480 milioni di m3, il che significa che l'accrescimento ha superato il taglio di più di un terzo. In tutti gli Stati membri, nel 2010 il taglio è stato inferiore all'accrescimento, salvo in Olanda dove è stato equivalente».

A fare da contraltare a questo rapporto, arriva nello stesso giorno l'allarme di Assopannelli, che denuncia il rischio di paralisi del settore per la mancanza di legno ad uso industriale. 

«In due anni si è registrato un pericoloso aumento di aziende del settore pannelli che hanno chiuso la propria capacità produttiva, pari all'8-9% della capacità produttiva truciolare e del 6-7% di MDF, per mancanza di materia prima a prezzi competitivi. Ciò comporta minore occupazione, minor produzione, minor esportazione di prodotti a base legno fuori dall'Unione Europea e minor competitività internazionale dell'intera industria del mobile» Esordisce così il presidente di Assopannelli, l'Associazione di FederlegnoArredo che riunisce i fabbricanti di pannelli e semilavorati in legno Paolo Fantoni, reduce dal meeting di Praga e dalla assemblea di Assopannelli.

Praticamente si replica pari pari il dibattito sull'uso massiccio dei biocarburanti che toglierebbe cibo alle persone, a dimostrazione - e restiamo sempre in tema - di come nessun pasto sia gratis.

«Sebbene una disponibilità aggiuntiva di legno sia prevista grazie a un miglioramento della gestione forestale - aggiunge il presidente Fantoni - si prevede una mancanza di legno di 200 milioni di mc entro il 2025 e di 300 milioni di mc entro il 2030».

È per questo che FederlegnoArredo e Assopannelli raccomandano alla Commissione Europea l'adozione del principio di "Priorità" e di "Uso a cascata del legno", al fine di promuove l'uso, il riuso, il riciclo e la valorizzazione energetica del legno con politiche nazionali obbligatorie. E questa ci sembra una cosa sensata: praticamente si chiede all'Ue di pensare, così come per le energie rinnovabili, a un sistema di incentivazione delle materie rinnovabili e nella fattispecie del legno che non solo è rinnovabile con una gestione oculata del bosco, ma è anche riciclabile e riutilizzabile in moltissimi prodotti.

FederlegnoArredo e Assopannelli sostengono comunque anche l'eliminazione della distorsione delle regole di libero mercato e degli incentivi alla produzione di energia a base biomassa, così pure la crescita dell'efficienza degli impianti a biomassa combinando produzione elettrica e termica.

«Al fine di limitare i danni provocati al settore dagli incentivi statali alla produzione di biomassa per fini energetici - spiega il presidente di Assopannelli - sarebbe opportuno anche riorientarne il sostegno e ridefinire le dimensioni delle centrali raggiungendo il target del km 0 nell'approvvigionamento delle stesse».
Infine Assopannelli pone l'accento sulla definizione di incentivi per attività collegate allo stoccaggio di CO2 che utilizzano legno, sull'istituzione di crediti di CO2 per nuove piantagioni certificate PEFC o FSC.

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