[15/06/2011] News toscana

Alta velocità a Firenze: in Provincia si discute sulla gestione delle terre di scavo

Dopo il presunto impatto ambientale provocato dai lavori di variante di valico e terza corsia nel Mugello (secondo la magistratura, che sta ancora indagando, sono stati inquinati con idrocarburi torrenti, fiumi e perfino acque e sedimenti dell'invaso di Bilancino), cresce la preoccupazione per i lavori dell'Alta velocità a Firenze. Tra i punti critici sollevati da Rifondazione Comunista in consiglio provinciale, il piano di smaltimento delle terre di scavo e la classificazione dei fanghi di perforazione.

«L'Osservatorio ambientale è a conoscenza del piano di smaltimento complessivo delle terre di scavo - ha dichiarato l'assessore Giovanni Di Fede - dal momento che ha approvato il piano di gestione delle terre dell'intero progetto e ha anche approvato una sua integrazione nell'estate 2010 per il trasporto su ferro e il conferimento a Guasticce di 80 mila metri cubi di terre da scavo provenienti dal cantiere di Campo di Marte».

Per quanto riguarda i fanghi di perforazione «la classificazione è rimasta invariata nel corso di tutto il percorso autorizzativo. Le modalità di gestione di tali fanghi sono indicate nel progetto esecutivo degli aspetti ambientali approvato dall'Osservatorio ambientale nella seduta del 5 febbraio 2010». Rifondazione Comunista ha anche chiesto se e quali valutazioni sono state fatte rispetto all'eventualità che il terreno di risulta non possa essere più collocato a Santa Barbara. «Non ci risulta - ha continuato l'assessore - che Ferrovie abbia mai presentato un piano alternativo di conferimento delle terre di scavo. Attualmente risulta, infatti, che le previsioni contenute nel piano di gestione delle terre siano tuttora integralmente percorribili, né che sussistano difficoltà negli iter autorizzativi in corso.

Per quanto riguarda i primi (un milione e 350 mila metri cubi) sono in corso di adempimento le prescrizioni emerse nella fase di verifica di ottemperanza. Per quanto riguarda, invece, i secondi (1 milione e 500 mila metri cubi) è in corso la procedura Via del progetto definitivo presentato da Ferrovie a febbraio 2010».

Da parte di Rifondazione comunista come anche della Lega nord, emerge insoddisfazione per le risposte fornite dalla Provincia, e si sospetta che i ritardi nell'inizio degli scavi a Firenze sia dovuto al problema della gestione delle terre di scavo non ancora risolto, mentre l'amministrazione provinciale sostiene che i motivi della riprogrammazione sono principalmente dovuti a ritardi nel perfezionamento dell'iter autorizzativo correlato alla verifica di ottemperanza della procedura "Via" per il recupero ambientale dell'area di Santa Barbara (di cui è parte la realizzazione con le terre di scavo Tav della collina schermo).

«Dovremmo fare tesoro di quello che è successo sia nell'Alta velocità del Mugello che nell'altra Variante di valico - ha dichiarato Andrea Calò (Rifondazione Comunista) - Lì si dimostra che ci si muove su un piano spesso e volentieri molto ambiguo in merito alla classificazione delle terre di scavo. Per risparmiare, soprattutto, si utilizza un materiale non idoneo». Per quanto riguarda le conseguenze dal punto di vista economico del ritardo registrato l'assessore Di Fede ha precisato: «Al momento non riteniamo sia stimabile l'eventuale ricaduta economica del ritardo maturato: una valutazione affidabile sarà possibile, quando la committenza disporrà del piano di recupero e di rientro temporale dell'impresa esecutrice».

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