[15/06/2011] News toscana

Un nuovo vento anche per parchi e aree protette?

E' innegabile che tra i molteplici effetti della sberla referendaria quello sull'ambiente è destinato ad incidere straordinariamente sulle politiche nazionali e locali.
Il voto restituisce infatti all'ambiente quel valore di bene comune che negli ultimi anni si era andato via via deteriorando per assumere sempre più i caratteri di intralcio da eliminare a favore di politiche spericolate e rovinose per il territorio, il paesaggio, la qualità della vita.

Restituisce in sostanza alle istituzioni - dallo stato agli enti locali- il dovere e la responsabilità di provvedere ad un governo e una gestione che si ispiri a quel titolo V della Costituzione che da un decennio attende di essere attuato e non affogato nelle polentate di Pontida.

Vale per la gestione dell'acqua come per le politiche energetiche. Ma vale anche per le politiche di tutela della natura, della biodiversità, delle coste e del mare.
Ecco perché non va bene che si continuino ad ignorare i nostri impegni internazionali per il santuario dei cetacei nonostante i richiami alla Prestigiacomo delle assessore all'ambiente della Liguria e della Toscana, e non va bene che si facciano trivellazioni nelle nostre aree marine più straordinarie, come non va bene che al senato con complicità -è il termine giusto- bipartisan si stia lavorando ad una legge ‘porcata' che esproprierebbe le nostre regioni di qualsiasi competenza sul mare a partire dalle aree protette e i parchi, per ricondurli interamente ad un ministero dell'ambiente che è stato capace solo di tagliare risorse.

Nei prossimi giorni i nostri parchi terranno la loro assemblea nazionale e c'è da augurarsi che sappiano cogliere il nuovo vento che tira rispedendo al mittente simili propositi.

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