[13/06/2011] News

Zimbabwe: il rilancio economico passa anche attraverso investimenti in infrastrutture idriche

Lo Zimbabwe del dittatore Mugabe, paese devastato da un decennio di grave crisi politica, economica e sociale durante il quale è stato raggiunto un livello di inflazione mai visto in nessun altro Paese al mondo, prova a rilanciarsi investendo anche nel settore idrico.

Con il contributo di enti e istituzioni internazionali tra cui la Banca Africana di sviluppo (Afdb), senza dimenticare il sostegno della Cina che ha interessi per le materie prime dello Stato africano, investirà 30 milioni di dollari per aumentare l'accesso all'acqua potabile e costruire impianti di depurazione e reti fognarie. Gli interventi si concentreranno soprattutto nei principali centri urbani del Paese, con il coinvolgimento di oltre quattro milioni di persone.

Lo Zimbabwe non è tra i paesi più poveri di risorsa idrica, è compreso tra i fiumi Limpopo e Zambesi e le precipitazioni sono abbastanza frequenti, ma una gestione dissennata in particolare nelle aree più popolate con carenza di approvvigionamento e mancanza di fognature e depurazione dei reflui sono stati la causa in passato di grandi epidemie veicolate dall'acqua.

Ora il rilancio del governo di Harare prevede un piano quinquennale varato dal ministero della Programmazione economica e per la Promozione degli investimenti che annuncia una crescita media annua di oltre sette punti percentuali. Tale crescita passa attraverso investimenti in infrastrutture locali (tra cui quelle idriche) che dovrebbero creare numerosi posti di lavoro in tutti i comparti.

 

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