[13/06/2011] News toscana

Il miliardario texano, la Gorgona e la truffa alla Totò

Sulla cronaca di Livorno de " La Nazione" del 12 giugno è apparsa con grande rilievo la notizia che il  miliardario texano Andy Beal vorrebbe comprare l'Isola di Gorgona (la più piccola delle sette isole maggiori dell'Arcipelago Toscano) per 200 milioni di euro e che avrebbe addirittura «aperto delle trattative con le autorità italiane per acquistare l'Isola» per trasformarla in un casinò.

La notizia potrebbe essere un bluff, visto che il miliardario Usa è un noto giocatore di poker, ma ha certamente aspetti preoccupanti, visto che Gorgona era nell'elenco dei beni delle cartolarizzazione "creative" del ministro Tremonti.

Non sappiamo quale sia la branca dello Stato che starebbe "trattando" con il miliardario texano, ma comunque sarebbe bene avvertire il giocatore di poker che probabilmente, sullo stile del film di Totò, gli stanno vendendo una grossa patacca, una specie di Fontana di Trevi galleggiante: a parte che dovrebbe sloggiare il carcere, ma a Gorgona, secondo il Piano del Parco approvato da regione, provincia e comune di Livorno (del quale l'isola fa parte) è impossibile costruire casinò o roba del genere e tantomeno trasformarla in uno dei centri europei del gioco di azzardo.

Secondo gli ambientalisti «L'unico azzardo del miliardari texano e del suo misterioso partner statale è quello di pensare di cancellare il parco ed i suoi vincoli a terra e a mare, di fregarsene del Sito di importanza comunitaria e della Zona di protezione speciale (a terra e a mare) istituite dallo Stato italiano in ottemperanza alle direttive Ue habitat e uccelli, dell'Important bird area e della rete Natura 2000 che difendono fortunatamente Gorgona da ogni aggressione e da ogni possibilità di costruirci casinò o fare casini».

Il cigno verde isolano spiega che da tempo lavora per rintuzzare simili "voglie" un po' in tutto l'Arcipelago toscano: «La vicenda sembra la stessa dell'isolotto di Cerboli, dove qualcuno voleva fare un ritiro di lusso con porticciolo e eliporto e magari anche un casinò (e qualcuno dice anche senza l'accento sulla o finale), e quella della vendita per costruire improbabili alberghi, ville, ritiri per vip è ormai diventata un tormentone per quasi tutte le piccole isole del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano e per molti monumenti storici».

Ma la vicenda del miliardario texano e Gorgona secondo Legambiente solleva anche altri aspetti: «A quanto pare, lo stesso Stato che ha deciso di proteggere le isole a terra e a mare, poi è disposto a venderle per far cassa millantando di poterci fare e costruire cose vietate dalle stesse leggi e piani approvati dal ministero dell'ambiente, dal parco nazionale e dagli strumenti urbanistici dei comuni. Forse sarebbe l'ora di fare chiarezza e porre fine a questa specie di "Totò truffa" statale all'italiana. Per questo chiediamo al ministero dell'ambiente, al comune e alla provincia di Livorno e al Parco nazionale dell'Arcipelago toscano di stoppare (se esiste davvero)  questa indecente trattativa».   

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