[10/06/2011] News

La Cina nel 2012 diventerą il pił grande mercato di prodotti di lusso del mondo

Nella Cina comunista del turbo-capitalismo senza freni sembrano emergere almeno tre Paesi: quello poverissimo e rurale dell'interno, quello del proletariato urbano delle metropoli inquinate della costa e il pianeta dei ricchi e dei privilegiati che sta consumando come e più degli occidentali.

La notizia data dall'Association mondiale des articles de luxe, rischia di imbarazzare il regime cinese e di mettere in dubbio due capisaldi del Partito comunista: la crescita armoniosa e il continuo presentare la Cina come un Paese in via di sviluppo che quindi non può assumersi impegni vincolanti per quanto riguarda le riduzioni di gas serra prima di aver raggiunto il livello di benessere occidentale.

Ricapitoliamo: secondo quanto scrive oggi l'agenzia ufficiale cinese Xinhua « La Cina dovrebbe rimpiazzare il Giappone per diventare il più grande consumatore di prodotti di lusso del mondo entro il 2012, dato la sua domanda crescente e il declino del consumo giapponese. Il valore delle vendite dei prodotti di lusso sul mercato cinese, ad esclusione dei jets, degli yacht e delle auto di lusso private, dovrebbe raggiungere 14,6 miliardi di dollari nel 2012».

Secondo l'inchiesta pubblicata a Pechino dall'Association mondiale des articles de luxe «Questa cifra è in rialzo in rapporto a quella di 10,7 miliardi di dollari per il periodo dal febbraio 2010 al marzo 2011».

L'inchiesta sottolinea che a fine maggio la Cina si classificava al secondo posto mondiale con il 27% della quota di mercato, poco al di sotto del Giappone (29%) e sopra l'Ue (18%) e gli Usa (14%). Dimenticatevi le Chinatown di Prato o Milano, i laboratori abusivi dove si lavora a ritmo continuo e in condizioni spesso inumane, per rifornire di prodotti a basso prezzo il segmento più basso del mercato europeo, i ricchi cinesi acquistano sempre più prodotti di lusso all'estero (e quindi in Italia) e solo in Europa nel 2010 hanno speso 50 milioni di dollari.

«La Cina possiede la crescita annua più rapida- ha spiegato a Xinhuia Michael Ouyang, capo dell'ufficio cinese dell'Association mondiale des articles de luxe - Gli Stati Uniti, l'Europa e il Giappone hanno pochi margini per una maggiore crescita delle vendite entro i prossimi tre anni e sempre più mercati di lusso vogliono avviarsi sul mercato cinese». L'inchiesta aggiunge che «Anche un yuan (moneta cinese) più forte ed un euro più debole rafforzeranno il potere di acquisto dei consumatori cinesi».

Insomma, nella Cina "comunista" la redistribuzione dei redditi socialdemocratica è ancora un sogno, ma i ricchi cinesi sono già e saranno sempre di più il nuovo mercato di Paesi come l'Italia... con buona pace di chi grida all'invasione cinese ed anche della crescita armoniosa del partito comunista finita in vestiti firmati, brunello di Montalcino e gioielli.

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