[10/06/2011] News toscana

Toscana, “psicosi” da E. coli: duro contraccolpo per le aziende ortofrutticole

Tiene bene la “filiera corta”

Il direttore dell'Istituto Robert Koch, Reinhardt Burger ha detto che la fonte dell'epidemia di E. Coli é "molto probabilmente" nei germogli di fagioli. I consumatori che "hanno mangiato germogli hanno una probabilità nove volte più alta di soffrire di diarrea emorragica rispetto a coloro che non li hanno mangiati", ha spiegato Burger, sottolineando che l'epidemia "non è finita". L'azienda della Bassa Sassonia (nordovest) produttrice di germogli e sospettata di essere al centro dell'epidemia di E. Coli è da oggi ufficialmente chiusa e tutti i suoi prodotti verranno ritirati dal commercio. Lo hanno annunciato le autorità sanitarie tedesche. La Germania ha dichiarato il cessato allarme sul consumo di cetrioli, insalate e pomodori crudi.

Buone notizie quindi per i produttori di ortofrutta che comunque dalla vicenda un contraccolpo lo hanno già subito. E anche a parecchi chilometri di distanza dall'epicentro dell'epidemia. In Toscana (come anticipato ieri) reggono infatti le vendite solo nei mercati di Campagna amica (quelli a filiera corta e conosciuta) mentre per i produttori di ortaggi che riforniscono la grande distribuzione è crisi.

Secondo i dati forniti da Coldiretti gli ordinativi sono crollati anche fino al 75% per i cetrioli, del 20% per insalate, pomodori, carote e altri prodotti. La crisi interessa da vicino circa 4 mila aziende orticole specializzate toscane che da sole producono il 10% della produzione agricola per un valore alla produzione stimato intorno ai 30 milioni di euro e una produzione, in quintali, di 5 milioni.  «Gli effetti dell'eccessivo allarmismo e del tam tam mediatico stanno provocando effetti devastanti sulle imprese agricole e sulle produzione - ha dichiarato Tulio Marcelli, presidente regionale Coldiretti - La vendita degli ortaggi e di frutti che caratterizzano la stagione, in queste ultime settimane, hanno subito un arresto preoccupante. Siamo nell'ordine del 20%. Le aziende hanno intere partite di ortaggi stoccate che non sono riuscite a vendere e che rischiano di marcire nei magazzini. Ora saranno fondamentali gli aiuti stanziati dalla Commissione europea per cercare di coprire le perdite subite dagli agricoltori per i danni a causa dell'emergenza del batterio killer».

In controtendenza, i mercati di Campagna amica (60 in Toscana e oltre 300 punti vendita diretta) dove il rapporto diretto, e spesso continuato, tra chi vende e chi acquista, ha evitato inutili allarmismi. «Stiamo parlando di prodotti locali, di filiera corta e quindi, prodotti da aziende del territorio, coltivati e raccolti a poca distanza da dove vengono venduti- ha continuato Marcelli- Si tratta di una piccola parte di aziende che producono ortaggi e che hanno scelto il canale della vendita diretta», canale che dovrebbe essere rafforzato visti gli indici di gradevolezza che raccoglie nei consumatori.

Intanto Coldiretti per rilanciare i consumi, favorire una corretta informazione e fermare la psicosi, ha organizzato, in Versilia, nel comune di Camaiore, in occasione del mercato di Campagna amica in programma sabato 11 giugno (alle ore 10,30), in Piazza Romboni e Via Vittorio Emanuele, il pinzimonio "antipanico della salute", un'attività mirata a riaffermare il primato qualitativo e di sicurezza alimentare della produzione ortofrutticola che «sta subendo ingiustamente gli effetti dei ritardi e delle incertezze nella gestione dell'emergenza che hanno chiamato in causa ingiustamente alcuni prodotti» ha concluso Roberto Madde, direttore regionale Coldiretti.

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