[08/06/2011] News toscana

Regione: semplificazione e innovazione per rilanciare le imprese

L'assessore alle attività produttive, Gianfranco Simoncini (nella foto), ha presentato oggi in consiglio regionale, il documento preliminare alla proposta di legge sulla competitività del sistema produttivo toscano.

«La proposta di legge sulla competitività - ha spiegato l'assessore - prevede disposizioni volte a favorire il sistema toscano con particolare attenzione al settore manifatturiero. La giunta regionale, riconoscendo centralità alle imprese, propone interventi finalizzati alla semplificazione, alla velocizzazione e all'ampliamento della politica industriale. Attraverso vari tipi di intervento e cercando di attrarre gli investimenti proponiamo di semplificare gli adempimenti amministrativi a carico delle piccole e medie imprese, di favorire l'insediamento di imprese non presenti in Toscana, di rafforzare il potenziale produttivo delle imprese attraverso due fondi, uno per la reindustrializzazione e l'altro per le imprese».

Dall'altro lato la Regione, aggiunge l'assessore indica come necessario «potenziare l'innovazione, la ricerca, lo sviluppo dimensionale delle imprese toscane tramite l'introduzione graduale di particolari forme di sostegno alle imprese innovative, il sostegno delle piccole e medie aziende nella partecipazione agli appalti pubblici attraverso la previsione di contratti precommerciali e la diffusione del contratto di rete presso le piccole imprese industriali ed artigiane».

Già dal programma di governo dell'allora candidato presidente Enrico Rossi emergeva una particolare attenzione all'industria e al comparto produttivo. Ora, ad oltre un anno dal voto, è necessario fornire la "cornice" entro cui questo settore strategico deve muoversi. Il presidente proprio in questi giorni ha parlato di modello di sviluppo alternativo, che punta su green economy ed energie alternative. Per concretizzarsi questo modello non può prescindere da un cambio di passo dell'industria che deve certo innovarsi ma per cambiare il modo di produrre orientandosi verso la sostenibilità.

Questo a nostro avviso è l'unico modo per far crescere il Pil (o meglio qualche altro macroindicatore socioeconomico) non ripercorrendo le solite strade che esternalizzano i costi ambientali e sociali e che il Paese non è in grado più di sopportare.

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