[06/06/2011] News

Il rilancio dei parchi

Edizione Ets, euro 12

 

L'ETS da alcuni anni dedica alle aree naturali protette una importante e conosciuta Collana nazionale nella quale sono usciti, anche recentemente, diversi volumi su aspetti di grande attualità.
Questo libro, peraltro, pur parlando di parchi ed avendo coinvolto anche alcuni autorevoli membri del comitato scientifico della Collana ETS, non vi appartiene.

Si tratta, infatti, di un volume con il quale il Gruppo di San Rossore costituitosi come dice il nome nell'omonimo parco regionale dopo un paio di incontri, ha inteso motivare le ragioni della sua costituzione e, soprattutto, dar conto delle sue finalità, dibattute in una riuscita assemblea nazionale tenutasi a Firenze nel febbraio del 2011 di cui parla nel libro Claudia Fachinetti.

Gruppo e non associazione o movimento dunque, perché le oltre 800 adesioni riguardano un appello per il Rilancio dei parchi che è l'oggetto delle riflessioni, degli approfondimenti, delle proposte, culturali in primo luogo, ma anche istituzionali e gestionali di questo libro.

Il lettore non faticherà a cogliere la novità di questa proposta anche solo scorrendo i nomi degli autori, le loro diverse competenze, collocazioni, appartenenze. L'appello di San Rossore ha infatti stimolato -e per fortuna- giovani in vario modo impegnati oggi sul fronte dei parchi, ma anche personalità che ai parchi si sono dedicati quando ancora non avevamo una legge nazionale, ed anche dopo. Se l'appello di San Rossore è riuscito a risvegliare e rianimare interessi e passioni che negli ultimi anni si è fatto di tutto per mortificare e deprimere, vuol dire che in molti avevano visto giusto quando fu deciso di incontrarci in San Rossore.

E chi leggerà il libro potrà toccare con mano che il relatore della legge quadro del 91 Gianluigi Ceruti, come l'accademico dei Lincei Sandro Pignatti o il prof. Roberto Gambino del Politecnico di Torino, o il prof. Giampiero Di Plinio dell'Università di Chieti, o Bernardino Romano dell'Università dell'Aquila, o Massimo Sargolini di Camerino, o il botanico Cesare Lasen primo presidente del parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, o Carlo Alberto Graziani dell'Università di Siena (ma anche il primo presidente del parco nazionale dei Monti Sibillini), o Domenico Nicoletti dell'Università di Salerno, al pari di Fausto Giovanelli per tanti anni senatore e ora presidente del parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, di Dario Franchello presidente del parco del Beigua, di Agostino Agostinelli del parco dell'Adda o del direttore del Beigua Maurizio Burlando o il giovane architetto del parco di San Rossore Andrea Porchera, o Claudio Ferrari della provincia di Trento (e per 10 anni direttore del parco dell'Adamello-Brenta) o Antonello Nuzzo che alla Regione Toscana ha visto nascere i parchi regionali che oggi hanno 30 anni, o Paolo Pigliacelli responsabile del nuovo centro studi Valerio Giacomini di San Rossore, o Ippolito Ostellino direttore, più che rodato, del Parco del Po torinese, Valter Giuliano direttore di Parchi e prima assessore ai parchi della provincia di Torino, se hanno deciso di impegnarsi o tornare a impegnarsi nel gruppo non l'hanno fatto semplicemente per manifestare il loro disappunto, delusione, disagio per l'attuale andazzo delle cose.

L'hanno fatto, come risulta chiaramente da quello che hanno scritto, perché avvertono con i rischi della situazione anche l'esigenza, la necessità ma anche la possibilità di invertire il corso degli eventi. Se non si trattasse di un termine abusato potremmo dire che si avverte l'emergenza di una situazione che rischia pericolosamente di riportarci indietro nel tempo.

In effetti, come si noterà, i nomi qui riportati li possiamo facilmente ritrovare nella veste di esperti anche in alcuni degli ultimi libri della collana dedicati alle Alpi, al centenario dei parchi europei, alla pianificazione, al paesaggio, alle aree protette marine. Ma qui figurano diciamo pure come protagonisti di una iniziativa rivolta innanzitutto al sistema istituzionale affinché la legge quadro, che celebra il suo ventennale, non sia messa in crisi e stravolta dopo essere stata già in passato modificata senza affrontare i veri nodi o apportare migliorie.

Il libro è un contributo importante perché i parchi possano uscire dall'angolo nel quale sono stati confinati e riprendere un cammino e un ruolo di cui c'è bisogno e urgenza.

 

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