[31/05/2011] News

Referendum nucleare: il Wwf invia una memoria alla Corte di Cassazione in vista della sentenza di domani

Il Wwf Italia ha inviato oggi una memoria all'Ufficio centrale per i referendum presso la Corte di Cassazione in vista del pronunciamento di domani sul referendum nucleare. «Ci sono numerose sentenze della Corte Costituzionale che non solo richiamano al rispetto dei principi ispiratori di coloro che hanno promosso i quesiti referendari, ma che censurano modifiche normative strumentali, per disattivare i referendum- hanno dichiarato dal Wwf Italia- Precedenti sentenze della Corte costituzionale stabiliscono chiaramente che se l'intenzione del legislatore rispetto alla norma oggetto di referendum "rimane fondamentalmente identica" la richiesta referendaria "non può essere bloccata perché diversamente la sovranità del popolo (...) verrebbe ridotta ad una mera apparenza".

Il Wwf gioca anche un'ultima carta  in difesa della sovranità popolare, per contrastare il tentativo del Governo di affossare il referendum sul nucleare grazie al suo emendamento presentato all'art. 5 del decreto Omnibus, convertito in legge il 25 maggio scorso. Tra l'altro ricordiamo che nel decreto convertito in legge il nucleare può anche essere rilanciato approvando un semplice strumento amministrativo qual è la "Strategia energetica nazionale".

«L'attenzione del Wwf si incentra sui commi 1 ed 8 dell'art. 5 che confermano l'intento solo sospensivo dell'iniziativa governativa "in attesa delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea", motivo già di per sé stesso strumentale come dimostra nel concreto la decisione presa ieri dal Governo tedesco di abbandonare il programma nucleare, che trova conferma, sempre nella Sentenza della Corte Costituzionale (CC) n. 28/2011 che chiarisce come il Trattato dell'Unione Europea "non contiene prescrizioni specifiche che vincolino gli Stati ad installare centrali nucleari"».

L'associazione ambientalista con riferimento alle modifiche normative che intervengano sui quesiti referendari, snocciola una serie di sentenze: la Sentenza della CC n. 68/1978 che rimarca come la nuova legislazione che interviene sulle norme sottoposte a referendum deve dar prova con chiarezza che "i principi ispiratori sono mutati dalla nuova norma sopraggiunta e che quindi la nuova legislazione non è più ricollegabile alla precedente iniziativa referendaria" e che censura interventi che riducano la sovranità popolare a mera apparenza; la Sentenza della CC n. 16/1978 che ricorda come non si possa solo abrogare singole norme per disattivare il referendum ma si debba tenere conto dell'effetto complessivo dell'iniziativa legislativa poiché "il tema del quesito sottoposto agli elettori non è tanto formato (...) dalla serie di singole disposizioni da abrogare quanto dal comune principio che se ne ricava"; la Sentenza della CC n. 28/2011, con la quale à stato ammesso proprio il quesito referendario, che "chiarisce come il fine intrinseco dell'atto abrogativo consiste nell'intento di impedire la realizzazione e la gestione di tali centrali nucleari". Ragioni politiche per svolgere il referendum ce ne sono in abbondanza, vedremo domani se la Corte di Cassazione rileverà ragioni tecnico-istituzionali per far esprimere i cittadini sul nucleare il prossimo 12-13 giugno, come evidenziato dal Wwf.

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