[31/05/2011] News

Anche gli uccelli selvatici invecchiano

Il caso dello sperma della Sula piedi azzurri

Journal of Evolutionary Biology pubblica lo studio "Senescent males carry premutagenic lesions in sperm". coordinato dall'Università di Vigo in Spagna ed alla quale hanno partecipato anche i ricercatori dell'Universidad Autónoma de México, che dimostrato che l'invecchiamento della Sula piediazzurri (Sula nebouxii) condiziona la capacità di questo uccello di vivere e riprodursi. Secondo il senso comune popolare  si pensava che gli uccelli selvatici praticamente non invecchiassero prima di morire, una convinzione condivisa per lunghissimo tempo anche dai ricercatori. Come spiega su Scientific Information and News Service Alberto Velando, un ricercatore del dipartimento di ecologia e biologia animale dell'università di Vigo, «Si è sempre pensato che la senescenza (l'avvicinarsi a un'età avanzata) era una cosa che riguardasse solo gli esseri umani e gli animali domestici, perché noi abbiamo un'aspettativa di vita allungata. La senescenza esiste nella capacità di riproduzione e di vita degli animali selvatici».

Per valutare le tendenze di invecchiamento di una specie di uccelli molto longeva, si è studiata una popolazione di sule piediazzurri che vive lungo le coste del Pacifico in Messico, nelle Isole Galapagos e in Perù e i ricercatori hanno utilizzato un database di informazioni raccolte in  30 anni.

I dati raccolti indicano che «La linea germinale, che gli esperti definiscono come la sequenza dell'acido deossiribonucleico (Dna) passata da una generazione a quella successiva, non è priva di danni».

Velando sottolinea che «Il Dna dello sperma di individui più vecchi è danneggiato. Questo significa che la prole ha maggiori probabilità di soffrire di malattie congenite. Questo studio dimostra che gli umani non sono gli unici organismi a soffrire di disturbi genetici. Uno studio recente ha mostrato come i bambini di uomini di età compresa tra i 50 e i 60 anni hanno un rischio più alto che venga loro diagnosticata una malattia genetica. La situazione è la stessa per la sula piediazzurri.  Si pensava che questo non avesse importanza in natura e che fosse un difetto della nostra civilizzazione, visto che viviamo più a lungo di un arco di vita naturale. Invece sembra proprio che ciò avvenga anche in natura».

Secondo il rapporto «Il colore dei piedi della sula piediazzurri cambia con l'età. Questo cambiamento rispecchia il danno ossidante che avviene loro sperma. Da notare che gli uccelli femmina scelgono i maschi sulla base del colore dei piedi: sono più attratte da maschi più giovani con piedi dal colore brillante. Questo schema di selezione assicura che la prole non sia affetta da mutazioni genetiche».

Secondo i ricercatori di Vigo i risultati dello studio confermano che «Il maschio medio di mezza età ha una linea germinale meno deteriorata e piedi più colorati. Questo studio contribuisce a far luce sulle tendenze di selezione e sulle tendenze evolutive e di crescita delle popolazioni. Lo studio ci fornisce un nuovo modo di guardare quello che c'è sotto i segnali sessuali, mettendo in evidenza l'importanza della selezione sessuale per eliminare le mutazioni genetiche. Questo studio segnala la prima prova della senescenza sulla linea germinale di un vertebrato selvatico e gli studi futuri dovranno valutare se tale onere della senescenza è aggirata da parte dei potenziali partner sessuali».

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