[30/05/2011] News

Inquinamento da idrocarburi: adeguato il finanziamento per l'Agenzia Ue per la sicurezza marittima

Possibili ulteriori miglioramenti

Il bilancio destinato all'intervento contro l'inquinamento da idrocarburi dall'Agenzia europea per la sicurezza marittima è adeguato e le misure finanziate fino a oggi sono efficaci dal punto di vista dei costi e forniscono benefici aggiuntivi. Anche se sono possibili al di fuori del quadro finanziario ulteriori miglioramenti per creare un livello minimo comune di preparazione e intervento degli Stati, per migliorare la disponibilità di impianti di scarico per idrocarburi recuperati in mare e per migliorare la reazione a potenziali sversamenti di idrocarburi.

Lo afferma la Commissione europea nella relazione al Parlamento e al Consiglio europeo sull'applicazione del regolamento del 2006 sul finanziamento pluriennale dell'azione dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima in materia di intervento contro l'inquinamento causato dalle navi per il periodo 2007-2009.

Una relazione preparata in stretta cooperazione con l'Agenzia, che ha prodotto un contributo sostanziale, grazie ai risultati della valutazione esterna dell'Agenzia nel 2008, a un controllo da parte del servizio di audit della Commissione nel 2009 e a una consultazione delle parti interessate nel marzo 2010. L'argomento è stato inoltre discusso nel corso di diverse riunioni del consiglio amministrativo dell'Agenzia che ha, inoltre, fornito relazioni annuali concernenti l'esecuzione finanziaria del piano (relazioni disponibili sul sito internet dell'Agenzia).

I compiti dell'Agenzia riguardano sia gli scarichi illegali sia quelli accidentali. La sua attività, inizialmente focalizzata sull'inquinamento da idrocarburi, dal 2007 si è rivolta anche all'inquinamento marino causato da sostanze nocive e pericolose (ad esempio sostanze chimiche).
In conformità con il regolamento del 2006 e alla direttiva del 2005 sull'inquinamento provocato dalle navi, l'Agenzia svolge tre compiti fondamentali: di assistenza operativa agli Stati membri, di cooperazione e coordinamento e di informazione.

L'Agenzia offre una rete di navi antinquinamento pronte a intervenire per migliorare la capacità di intervento degli Stati membri in caso di sversamenti. E fornisce un rilevamento satellitare degli sversamenti e un servizio di controllo denominato "CleanSeaNet" oltre a informazioni sugli sversamenti chimici attraverso la rete "Mar-Ice".

Inoltre l'Agenzia opera un collegamento fra gli esperti nel settore di intervento antinquinamento nonché con gli accordi regionali esistenti e l'organizzazione marittima internazionale (Imo).
Poi raccoglie, analizza e diffonde informazioni riguardo alle migliori pratiche, tecniche e innovazioni nel campo della preparazione e dell'intervento contro l'inquinamento marino.
Ma secondo la Commissione, sono possibili ulteriori miglioramenti per fronteggiare il problema dell'inquinamento da idrocarburi.

Anzitutto, attraverso la ratifica delle convenzioni internazionali rilevanti da parte di tutti gli Stati membri, perché ciò consentirebbe di creare un livello minimo comune di preparazione e intervento. Infatti, la Convenzione internazionale sui preparativi, la reazione e la cooperazione in materia di inquinamento da idrocarburi del 1990, il Protocollo sulla Convenzione in materia di incidenti inquinanti mediante sostanze pericolose e nocive del 2000 e le convenzioni che stabiliscono il regime di compensazione internazione per le vittime di sversamenti causati da incidenti che coinvolgono petroliere non sono state ancora ratificate da tutti gli Stati membri.

In secondo luogo, la disponibilità di impianti di scarico per idrocarburi recuperati in mare sembra essere un problema comune in tutta l'Europa. La "clausola di alleggerimento" inserita dall'Agenzia nei contratti delle navi (vale a dire la disposizione secondo la quale può essere richiesto all'appaltatore di trovare una nave adatta destinata all'alleggerimento), contribuisce ad affrontare il problema, ma non può sostituire soluzioni appropriate a livello nazionale.

Infine, la reazione a potenziali sversamenti di idrocarburi rilevati dal servizio CleanSeaNet potrebbe essere migliorata in alcuni Stati membri. Mentre l'Agenzia ha l'incarico di comunicare il rilevamento di sversamenti e i risultati dei servizi di controllo, è compito delle autorità nazionali confermare un possibile sversamento e attuare le misure necessarie nei confronti dell'inquinatore. Il tasso generale di conferme (27%) maschera profonde differenze regionali basate sulle capacità di verifiche nazionali, in particolare tramite la sorveglianza aerea. Ciò comporta il rischio che operatori marittimi senza scrupoli possano effettuare scarichi illegali in regioni dove i controlli sono meno severi. 

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