[20/05/2011] News

Ecco come è avvenuto il terremoto/tsunami del Giappone

Le foto dello tsunami che invade la centrale nucleare di Fukushima Daiichi

Le Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha pubblicato diverse foto (che pubblichiamo) scattate l'11 marzo nel momento in cui lo tsunami ha colpito la centrale nucleare di Fukushima. Probabilmente la Tepco, ad oltre 2 mesi dal terremoto/tsunami e dopo aver tenuto per tutto questo tempo segrete le foto, ore  vuole dimostrare che la catastrofe nucleare è stata innescata da una incontenibile forza della natura, anche perché dai suoi stessi comunicati cominciano ad emergere errori umani e cattiva gestione della vicenda.

Ma che l'intero "supersicuro" nucleare giapponese sia impreparato ai terremoti ed agli tsunami che pure ci veniva assicurato fosse pienamente in grado di affrontare lo dice anche l'Agenzia meteorologica del Giappone che  ha dichiarato di voler istituire un gruppo di esperti «Per imparare dalle lezioni del disastro dell'11 marzo e valutare come migliorare il proprio sistema di allarme tsunami».

Il capo dell'Agenzia, Mitsuhiko Hatori, ha spiegato in una conferenza stampa ieri che a giugno inizierà a lavorare un gruppo tecnico-scientifico che comprenderà esperti di terremoti e funzionari di amministrazioni centrali e locali e rappresentanti dei media, che «Esaminerà gli avvisi rilasciati dopo l'enorme terremoto dell'11 marzo e discuterà di cosa altro si può fare per aiutare le persone ad evacuare più rapidamente».

Secondo Hatori, «L'Agenzia ha sfruttato al meglio i vantaggi delle ultime tecnologie disponibili per emettere avvisi, ma l'altezza dello tsunami era molto più alta di quanto l'Agenzia avesse previsto»

Il nuovo gruppo verrà convocato l'8 giugno e servirà anche a dare nuovi input al Panel of experts on disaster governativo per progettare una struttura che migliori il sistema di allarme anti-tsunami dopo il disastro dell'11 marzo.

Intanto sembra più chiara la dinamica che ha prodotto le due tragedie, naturale e nucleare, in Giappone. Secondo Satoshi Ide, un professore dell'università di Tokyo, che ha analizzato i dati dei sismografi di tutto il mondo: «il terremoto e lo tsunami dell'11 marzo sono stati causati da movimenti distinti della vicine placche tettoniche».
Ide ha studiato i movimenti al momento del sisma della placca del Pacifico discendente e della placca nord americana sovrastante, che interessano il Giappone orientale, ed ha trovato che il terremoto ha avuto inizio mentre la placca nordamericana scorreva  relativamente lenta lungo il suo confine con la placca del Pacifico, al largo delle coste del Giappone a una profondità di circa 20 chilometri. Lo scorrimento si è "diffuso" in direzione della costa per circa 40 secondi e ha inviato una serie di forti scosse  in tutto il Giappone nord-orientale. Poi, circa un minuto dopo che era iniziato il terremoto, è avvenuto un  dislocamento accelerato nei pressi della Fossa del Giappone, causando lo scivolamento della placca nordamericana fino a 30 metri. Secondo Ide «Questo ha determinato un sollevamento di grandi masse di mare, innescando il gigantesco tsunami. Circa 90 secondi dopo l'inizio del sisma, la piastra scorreva di nuovo in profondità sotto il fondo marino vicino alla costa, scatenando una nuova ondata di forte impatto. I risultati dimostrano che il movimento della placca nordamericana era superiore a quello dello stress accumulato attorno al suo confine con la placca del Pacifico. In seguito bisognerà esaminare se fatti analoghi possano accadere in altri settori».

Torna all'archivio