[11/05/2011] News

Lo scienziato olandese che vuole rendere di nuovo "sexy" il cambiamento climatico (carne e neo-conservatori permettendo)

Pier Vellinga è uno scienziato che lavora all'università olandese di Wageningen e ha deciso di rendere nuovamente "sexy" il cambiamento climatico. In un'intervista a Radio Nederland Wereldomroep, Vellinga spiega che «Negli anni dopo che Al Gore ha sfondato nel grande pubblico con il suo film An Inconvenient Truth, il successo contro le lobby ha assicurato che il cambiamento climatico e l'effetto serra non fossero più il tipo di argomento del quale non si dovrebbe parlare alle feste. Ma poi la lobby dei combustibili fossili e i neo-conservatori hanno approfittato di due deludenti conferenze Onu sul clima, dei dubbi circa l'affidabilità dei rapporti dell'Ipcc ed delle e-mail trapelate dai climatologi che implicavano che ci fossero alcuni dati che si vorrebbe nascondere sotto il tappeto. Tutta acqua al mulino degli scettici che mettono in dubbio il significato e le conseguenze del cambiamento climatico».

Per fare il punto sull'offensiva eco-scettica e per lanciare l'offensiva scientifica, Vellinga ha scritto un libro intitolato klimaatverandering Hoezo? (What Do You Mean, Climate Change?) nel quale sottolinea che «Il mondo si trova ad affrontare un problema acuto, non qualcosa che arriverà in un vago futuro».

E dice di essere rimasto «Davvero stupito nel vedere i politici lasciare improvvisamente cadere la questione e iniziare a parlare di nuovo di "presunto cambiamento climatico". La scienza ci ha dimostrato 20 anni fa che qualcosa è seriamente sbagliato, qualcosa che semplicemente non possiamo permetterci di ignorare. L'effetto del riscaldamento globale è stato scientificamente provato: i dati sono accurate. La temperatura media di tutto il mondo è in aumento. E, indipendentemente da quello che dicono gli scettici, è il risultato dell'attività umana».

Vellinga spiega quale è il "blocco" mentale su cuii giocano gli eco-scettici e le lobby dei combustibili fossili: «Il contributo dell'uomo per i gas in atmosfera non può essere così grande in termini percentuali rispetto alle fonti naturali Le persone sono profondamente colpite dalle forze naturali della Terra. E come è comprensibile, possono pensare che il contributo umano sia trascurabile, ma il contributo umano cresce ogni anno e non va via, a differenza del naturale flusso e riflusso dei gas serra che è in equilibrio».

Lo scienziato olandese non è molto contento dell'attuale governo del suo Paese, del quale fa parte laestra populista ed anti-islamica, che è diventato molto tiepido sulle le iniziative per limitare le emissioni di gas serra. Il climatologo dice chiaramente che «la lobbying da parte delle industrie che guadagnano enormi somme di denaro dai combustibili fossili è in gran parte da biasimare. Considerano le nuove tecnologie pulite come una minaccia diretta. La combinazione di interessi finanziari e del neo-conservatorismo (che sono spesso lo stesso gruppo di persone) ha prodotto una reazione forte».

Verlinga negli anno '80 è stato uno dei primi scienziati olandesi a scrivere di cambiamenti climaticied oggi è molto deluso che ci siano voluti 30 anni per iniziare a prendere le decisioni sulle cose da fare: «Quindi mi auguro che con l'entusiasmo e i nuovi sviluppi tecnologici, nei prossimi quattro o cinque anni, ci sarà una svolta nel campo delle fonti di energia climate-neutral. Quel che mi preoccupa, però, è l'effetto del cambiamento dei modelli alimentari e dell'agricoltura sui livelli dei gas serra. Tutto il mondo non può permettersi di adottare la stessa dieta a base di carne come l'America e l'Europa».

Vellinga dal prossimo vertice Unfccc sul clima di novembre e dicembre a Durban, in Sudafrica, si aspetta che «Prenda una strada diversa. Gli Stati Uniti e la Cina, per esempio, non vogliono accettare riduzioni di CO2 fissate per Paese. Molto probabilmente, Durban produrrà contributi volontari per ogni Paese. Un approccio molto meno efficace, ma politicamente più accettabile se i Paesi saranno responsabili della propria energia e delle politiche di emissioni di CO2».

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