[11/05/2011] News

Chiuso il 60% dei reattori nucleari giapponesi

Le prefetture non vogliono riaprirli se il governo non garantirà la loro sicurezza a livelli post-Fukushima

Quasi il 60% dei reattori nucleari civili del Giappone è attualmente chiuso a causa del terremoto/tsunami dell'11 marzo o per ispezioni di routine. Il dato insolitamente alto avrà sicuramente un impatto significativo quest'estate sulla fornitura di energia dell'Impero del Sol Levante, ma dimostra anche che il "tutto nucleare" non è così indispensabile e che, con il risparmio energetico e la nuova politica per le energie rinnovabili e l'eolico annunciata dal governo di Tokyo, per il Giappone, la fuoriuscita graduale dal nucleare potrebbe non essere così dolorosa come si crede.

Nel Paese ci sono 54 reattori, di cui 32 oggi non erano operativi. 14 sono stati "sospesi", dopo l'11 marzo e 18 sono sottoposti alle ispezioni regolamentari.
Dopo il disastro di Fukushima Daiichi, la Kyushu Electric Power Company (Kepco) ha rinviato il riavvio di 2 reattori nella sua centrale nucleare di Genkai, nella prefettura di Saga, ed il 10 maggio ha iniziato un controllo periodico su altro reattore della centrale di Sendai, nella prefettura di Kagoshima, nel Giappone sud-occidentale. Nonostante il fatto che metà dei suoi 6 reattori siano fermi La Kepco sta lavorando ad iniziative per garantire una fornitura stabile di energia durante l'estate.

La Chubu Electric Power Company ha accettato la richiesta del governo di fermare i suoi due reattori della centrale di Hamaoka, nella prefettura di Shizuoka, nel Giappone centrale, a causa del forte rischio di un terremoto/tsunami al quale l'impianto non sarebbe preparato. Altri 6 reattori dovrebbero essere sottoposti ad ispezioni di routine entro l'estate.

Le imprese premono per riprendere le attività nei reattori fermati dopo il terremoto/tsunami, ma gli enti locali sono indecisi tra la necessità di avere forniture certe di elettricità e la sicurezza dei loro cittadini.

I governatori di due prefetture giapponesi hanno detto di avere bisogno di maggiori informazioni da parte del governo centrale, prima di dare l'autorizzazione a riprendere le operazioni dei reattori delle centrali nucleari nel loro prefetture.

Dopo che la centrale nucleare di Hamaoka ha accettato di sospendere l'attività, il ministro dell'economia, commercio e industria, Banri Kaieda, ha detto che «Tutti gli altri impianti nucleari non hanno problemi in termini di continuare o riprendere e attività», ma il governatore della prefettura di Shimane, Zenbe Mizoguchi, ha risposto che «Non si può ancora giudicare se possiamo riavviare le operazioni che sono state sospese per un controllo regolare in un reattore dell'impianto di Matsue, il capoluogo della prefettura. Bisogna prima di confermare lo stato delle varie situazioni che riguardano le centrali nucleari, tra cui il danneggiamento dell'impianto di Fukushima Daiichi, così come la domanda di forniture energetiche».

Anche il governatore della prefettura di Saga, Yasushi Furukawa, ha detto di non poter autorizzare il riavvio di due reattori a Genkai, «Senza capire come il governo valuti le misure di sicurezza di emergenza adottate dagli impianti in Giappone», si tratta di due reattori la cui operatività era stata sospesa per controlli di routine e il loro riavvio è stato bloccato dopo il disastro nucleare di Fukushima.

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