[10/05/2011] News

Bandiere blu. Legambiente ai comuni vincitori: «Rinunciate a svendere le spiagge»

Legambiente non è mai stata molto tenera con i criteri per l'assegnazione delle Bandiere blu della Fondazione per l'educazione ambientale (Fee), ma approfitta dell'assegnazione dei vessilli per il 2011 per chiedere  ai comuni che li hanno conquistati di contrastare gli effetti del recente Dl Sviluppo: «Rinunciate alla svendita delle spiagge per difendere il turismo di qualità». Il Cigno Verde gli amministratori dei comuni costieri a firmare un appello sul suo sito (www.legambiente.it) «Per impedire la "svendita" delle spiagge che, di fatto, si profila con l'attuazione del Decreto Sviluppo che all'art. 3 prevede la concessione dell'area demaniale ai privati per 90 anni».

L'associazione ambientalista ricorda ai sindaci delle Bandiere blu che «Con questo decreto le spiagge verrebbero concesse per un tempo lunghissimo senza alcuna gara o controllo e che attraverso il diritto di superficie si potranno aggirare le normative di tutela legalizzando persino costruzioni abusive e aprendo le porte a nuove edificazioni nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Tutto ciò senza che i Ministeri dei Beni culturali e dell'Ambiente siano in alcun modo coinvolti nelle autorizzazioni, parchè a gestire il tutto sarebbe l'Agenzia del Demanio, con Regione e Comune che si spartirebbero gli introiti».

Il vicepresidente di Legambiente, Sebastiano Venneri, spiega: «Chiediamo ai Comuni di prendere una posizione forte e di stare davvero dalla parte del turismo di qualità, quello che oltre all'acqua pulita e servizi efficienti guarda con attenzione alle risorse naturali e al paesaggio, pianificando correttamente lo sviluppo del territorio in modo da migliorare le condizioni di soggiorno per tutti i turisti e non solo. Il decreto del governo invece va esattamente nella direzione opposta poiché salvaguarda solo l'interesse dei gestori degli stabilimenti e degli speculatori edilizi senza portare alcun beneficio a residenti e vacanzieri, che con l'attuazione di questa legge troveranno presto di fronte ad accessi al mare negati se non a pagamento e a spiagge blindate e più care. Il paesaggio costiero rappresenta un patrimonio inestimabile che appartiene a tutti gli italiani. Le spiagge e le coste devono essere accessibili e fruibili da tutti i cittadini e non possono essere cedute ai privati in cambio di pochi euro allo Stato o alle amministrazioni locali. Per questo  chiediamo ai Sindaci d'impedire che nel territorio da loro amministrato si consumi un simile scempio che porterà sui litorali italiani nuove colate di cemento, perlopiù abusive, con danni incalcolabili per il nostro paesaggio costiero».

Ecco il testo dell'appello:

Spiagge libere Appello per fermare la privatizzazione delle spiagge italiane!

Il paesaggio costiero rappresenta un patrimonio inestimabile che appartiene a tutti gli italiani. Le spiagge e le coste devono essere accessibili e fruibili da tutti i cittadini e non possono essere cedute ai privati in cambio di pochi euro allo Stato o alle amministrazioni locali.

Se fino ad oggi alcuni imprenditori balneari hanno guadagnato somme enormi pagando al Demanio cifre irrisorie, con il Dl Sviluppo approvato dal Governo, le spiagge verrebbero concesse per quasi 100 anni senza alcuna gara o controllo.

Attraverso il diritto di superficie, inoltre, si potranno aggirare le normative di tutela legalizzando persino costruzioni abusive e aprendo le porte a nuove edificazioni nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Tutto ciò senza che i Ministeri dei Beni culturali e dell'Ambiente siano in alcun modo coinvolti nelle autorizzazioni, parchè a gestire il tutto sarebbe l'Agenzia del Demanio, con Regione e Comune che si spartirebbero gli introiti.

La Commissione europea è già intervenuta per chiedere che le concessioni demaniali agli operatori balneari siano affidate con gare pubbliche e trasparenti e tempi limitati, in modo da garantire sia gli imprenditori onesti che il diritto dei cittadini a poter fruire delle spiagge e degli scogli.

Firma anche tu per il rispetto dei tuoi diritti e chiedi con noi di:

fermare le previsioni del DL sviluppo che riguardano il demanio costiero italiano;

stabilire l'obbligo delle gare per tutte le concessioni balneari, con un tempo massimo delle concessioni di 6 anni;

garantire che almeno il 50% delle spiagge in ogni Comune sia lasciato per la libera fruizione dei  cittadini; tutelare le coste italiane da qualsiasi nuovo intervento edilizio

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