[10/05/2011] News

Il salto verso la green economy dei Paesi meno sviluppati

E' iniziata ieri ad Istanbul, in Turchia, la quarta United Nations conference on the Least developed countries (Ldc IV, paesi meno sviluppati) che si concluderà il 13 maggio. La conferenza è organizzata dall'ufficio Onu dell'High Representative for the Least developed countries, Landlocked developing countries and Small island developing States (Un-Ohrlls) che è il coordinatore del Ldc-IV process e si propone di «1. Valutare i risultati del piano d'azione decennale per i Paesi meno sviluppati (Ldc) adottato nel 2001, in occasione della terza conferenza delle Nazioni Unite sui paesi meno sviluppati a Bruxelles, in Belgio. 2. Adottare nuove misure e strategie per lo sviluppo sostenibile degli Ldc nel prossimo decennio».

A Istanbul l'United Nations environment programme (Unep), l'United Nations conference on trade and Development (Unctad) e Un-Ohrlls hanno presentato il rapporto "Why a Green Economy Matters for the Least Developed Countries" che sottolinea: «Con il loro profilo low-carbon, ricchi di beni naturali e con iniziative politiche promettenti, i 48 Paesi meno sviluppati del mondo sono ben posizionati per saltare l'inizio della transizione verso una Gereen economy».

Il rapporto congiunto sottolinea le opportunità di sviluppo economico e umano di una transizione verso la Green economy per gli Ldc: «Mentre i Paesi sviluppati ed emergenti fanno fronte a notevoli costi di "decarbonizzazione", così come ai costi legati al ritiro delle tecnologie inefficienti basate sui combustibili fossili, gli Lcd possono evitare questi ostacoli, mantenendo e ampliando le attività economiche sostenibili che stanno già utilizzando. Ad esempio, low carbon, agricoltura ad alta intensità di manodopera e pratiche forestali comunitarie sostenibili che esistono da decenni in questi Paesi, e saranno gli elementi centrali per "inverdire" questi settori».

Inoltre il rapporto sostiene che «Le nuove opportunità offerte da un'economia verde aiuteranno gli Ldc a soddisfare i loro obiettivi di sviluppo del millennio». Ma il documento non si nasconde che «Vincoli strutturali, compresi la dipendenza da un'agricoltura fragile, l'accesso limitato all'energia e la bassa diversificazione economica, che hanno già impedito agli Ldc di ridurre significativamente la povertà e raggiungere più alti tassi di sviluppo, sono il risultato di investimenti e politiche che hanno sottovalutato l'importanza dei settori economici più rilevanti per le condizioni di vita dei poveri».

Nella loro prefazione al rapporto Achim Steiner, direttore esecutivo dell'Unep, Supachai Panitchpakdi, segretario generale dell'Unctad, e Cheik Sidi Diarra, High Representative per l'Un-Ohrlls, spiegano che «Riorientare le politiche e gli investimenti per target di settori ed aree, compresi l'energia rinnovabile, l'agricoltura, la silvicoltura, il turismo ed avanzati servizi ecosistemici, può portare al rafforzamento economico delle popolazioni a basso reddito, è più favorevole alla crescita inclusiva e a produrre posti di lavoro e dare un contributo significativo al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio nei Paesi più poveri. I governi hanno un ruolo centrale nel mettere in atto strategie, spesa pubblica mirata, riforme e cambiamenti normativi per promuovere nuovi investimenti e le iniziative del settore privato e della società civile. Già oggi, i decision makers in un certo numero di Paesi meno sviluppati stanno prendendo misure coraggiose in grado di impostare la strada perché questa transizione avvenga».

Nonostante il loro limitato contributo al cambiamento climatico, i Paesi meno sviluppati sono tra quelli più vulnerabili agli effetti del global warming climatici, e spesso questi Paesi poverissimi sono i più problematici per la comunità internazionale e la cooperazione internazionale per fornire sostegno all'adattamento ai cambiamenti climatici. Esiste il Least developed countries fund (Ldcf), creato per rispondere alle esigenze di adattamento ai cambiamenti climatici degli Ldc, ma un quadro politico internazionale di sostegno, che risponde alle sfide specifiche dei paesi Ldc è fondamentale per garantire il successo della transizione dei Paesi più poveri verso la green economy.

«Fonti internazionali di finanziamento per sostenere l'adozione di tecnologia pulita e le capacità in campo commerciale in settori verdi, sono urgentemente necessari», dice il rapporto. Per Diarra, «Attraverso un'azione concertata a livello nazionale e internazionale, realizzare una green economy potrebbe dare un valido contributo ad una maggiore diversificazione economica, alla crescita globale, alla riduzione della povertà ed al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio negli Ldc. I risultati della fourth United Nations conference on the Least developed countries evono essere in grado le basi essenziali per un'azione che punti in questa direzione».

Secondo Steiner «Gli Ldc sono di fronte ad una vulnerabilità senza precedenti in un'ampia gamma di sfide. L'Uneo è impegnato ad assisterli per ridurre tali rischi, mentre la crescono le loro economie e realizzano i loro obiettivi di sviluppo sostenibile. Il passaggio a una green economy globale può mettere i Paesi meno sviluppati in una posizione opportuna, se le giuste politiche abilitanti vengono messe in atto a livello nazionale e internazionale: quelle che consentono di accelerare il loro sviluppo, piuttosto che le restrizioni, quelli che valorizzano, investono e re-investono nei beni naturali e nelle industrie low carbon, a fianco del benessere umano e dell'equità sociale».

Supachai ha aggiunto che «Ci sono almeno quattro elementi chiave che devono essere affrontati per il successo della transizione degli Ldc verso un'economia verde. Primo, individuare nuove fonti di finanziamento che possono essere direttamente applicate agli sforzi di transizione; secondo, la creazione di un contesto abilitante favorevole agli investimenti privati nei mercati della green economy; terzo, approfittare del commercio per creare mercati globali per i beni verdi e le esportazioni di servizi degli Ldc:; quarto, la progettazione di nuovi ed efficaci meccanismi per il trasferimento di tecnologie verdi agli Ldc».

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