[09/05/2011] News toscana

Revisione della legge regionale del territorio? Buona notizia, ma...

La Giunta Regionale, con la Decisione 43 del 26 aprile scorso, ha avviato il procedimento di revisione della LRT 1/2005, la decisione  individua i temi che saranno oggetto dell'attività degli uffici e  della conseguente discussione con la società toscana.

E' sicuramente una buona notizia, perché la legge ha parti incompiute o incomplete, vaghe o non chiare.

Al momento non sembra essere individuata anche la necessità di revisionare il sistema delle competenze affidate ad ogni livello istituzionale, seppure alcune indicazioni in merito ai piani territoriali di coordinamento, agli interventi strategici di interesse regionale, sembri aver subito provocato un fremito nei comuni.

Il tema dell'autonomia dei comuni è certamente delicato, soprattutto perché è passata la vulgata che questa autonomia garantirebbe agilità ed efficienza ( i dati IRPET circa i tempi della pianificazione sembrano però smentisce almeno in parte questa visione), ma è  tema centrale,  che deve essere affrontato ben al di là della difesa di competenze. Infatti nella situazione data della finanzia pubblica, in tempi in cui non si vedono molte  alternative alle attuali modalità di gestione economico - finanziaria, di spesa, si tratta di ragionare partendo dalle progressive difficoltà che i comuni, ma non solo questi, debbono affrontare per i limiti di spesa in generale, per quelli ben più restrittivi inerenti la spesa per il personale. In altre parole, l'autonomia del comune senza uffici adeguati, per quantità e qualità di personale a disposizione, a che servirebbe? Ad appaltare all'esterno e quindi progressivamente a spostare sempre più sul versante privato, degli interessi specifici, l'attività di pianificazione (come nel modello lombardo)? E chi resisterà all'investitore che promettevi spendere soldi propri,  posti di lavoro, anche se la soluzione urbanistica, la scelta è magari diciamo così "deboluccia",  se non improponibile o addirittura speculativa?

Ecco perché si ritiene si debba ragionare anche sulle competenze di ciascun livello politico - amministrativo, sulle ottimizzazioni funzionali di sistema, come può essere un SIT regionale articolato per province, ma condiviso come patrimonio comune a cui tutti forniscono, secondo specifici protocolli dati, conoscenze, per averne indietro elaborazioni e certificazioni di stato che sono al fondamento della valutazione di qualsivoglia trasformazione territoriale.

Riuscirà la Toscana in questa impresa? Quella Toscana che giorni fa, e non purtroppo per il paesaggio (anche se stiamo palesemente meglio degli altri), su Venerdì di Repubblica veniva di nuovo aggettivata come  "felix"  per le sue politiche, le sue capacità ed anche per il suo municipalismo, che affonda bene le radici in una tradizione politica di sinistra, sebbene scolorita, a superare questo scoglio?

Troveremo una  classe politica capace di mettere da parte le ragioni,  legittime ed anche utili, per questo orgogliose, del localismo comunale?

La sfida è interessante, per questo si ritiene che il presidente della Giunta, gli assessori, debbano avere l'accortezza di superare le tradizionali relazioni istituzionali per confrontarsi nel territorio, tenuto conto che in questi anni le relazioni tra cittadinanza ed istituzioni, in particolare su i temi del governo del territorio, non sono stati facili, anzi, sono state problematiche e causa di distacchi politici che non hanno fatto e non fanno bene a questa regione, ai suoi comuni, alla intelligente utilizzazione delle risorse.

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