[06/05/2011] News

La lotta dei Jarawa contro i bracconieri delle Andamane

I Jarawa sono una tribù delle isole Andamane di soli 365 individui che hanno resistito ad ogni contatto con l'esterno fino al 1998. «Oggi sulla loro sopravvivenza pende una grave minaccia - spiega Survival International - I bracconieri restano accampati per giorni nella loro foresta e le autorità locali continuano a disobbedire alla Corte Suprema indiana che ha ordinato la chiusura della strada che attraversa la riserva della tribù.

Nel 1999 e nel 2006 i Jarawa sono stati colpiti da un'epidemia di morbillo causata dal contatto con i "coloni" indiani, una malattia che ha cancellato dalla faccia della Terra molte tribù, in ogni parte del mondo. Turisti e bracconieri potrebbero introdurre altre malattie verso cui la tribù dei Jarawa non ha difese immunitarie.

Come le altre tribù delle Andamane, i Jarawa abitano le isole da tempo immemorabile: i loro antenati avrebbero partecipato alle prime migrazioni compiute dall'uomo dal continente africano. Oggi queste isole remote, più vicine al Myanmar che all'india, sono un territorio federale indiano abitato da centinaia di migliaia di coloni che e da ormai pochissimi superstiti delle tante tribù autoctone. Survival spiega che «I Jarawa cacciano maiali selvatici e varani, pescano con l'aiuto di arco e frecce e raccolgono miele, radici e bacche nella foresta. Conducono uno stile di vita nomade e vivono in gruppi di 40-50 persone».

Oggi l'associazione che difende i popoli tribali ha reso noto l'ennesimo attacco a questo piccolo popolo pacifico: «Un uomo Jarawa è stato attaccato e ferito gravemente mentre cercava di fermare i bracconieri che rubavano la selvaggina nel territorio della sua tribù, che è oggi una delle più minacciate del mondo.

Per la polizia si è trattato di tentato omicidio e tre uomini sono già stati arrestati. Nonostante le gravi ferite al collo, l'uomo, di nome Alomole, è riuscito comunque a dare l'allarme. È stato quindi portato d'urgenza all'ospedale, dove è stato sottoposto a intervento chirurgico e pare che si stia riprendendo. Si pensa che gli assalitori vengano da un insediamento vicino. I bracconieri entrano nella riserva jarawa sistematicamente per rubare gli animali da cui la tribù dipende per sopravvivere, e spesso penetrano attraverso la strada che taglia illegalmente la terra della tribù.

Secondo i Jarawa, negli ultimi anni cacciare il cinghiale è diventato sempre più difficile proprio a causa della pratica diffusa del bracconaggio. La presenza di bracconieri e pescatori di frodo comporta molti pericoli per la tribù, tra cui violenza, abusi sessuali e malattie. L'introduzione di alcol e tabacco rischia anche di creare dipendenza dal mondo esterno. Senza animali, i Jarawa non potranno nutrirsi e mantenere il loro stile di vita indipendente».

La strada è il vero pericolo: aperta negli anni '70 attraverso la loro foresta, ha spalancato le porte a coloni, bracconieri e taglialegna che depredano la selvaggina della tribù e diffondono nell'area malattie. Fin dal 1993, Survival chiede al governo indiano di chiuderla per proteggere la terra dei Jarawa e a permettere alla tribù di decidere autonomamente del proprio futuro. Nel 1990, le autorità locali avevano addirittura annunciato un piano di sedentarizzazione forzata dei Jarawa. Progetti simili hanno già annientato altre tribù delle Andamane e si sono rivelati fatali per tutti gli altri popoli tribali appena contattati nel resto del mondo. Il piano è stato abbandonato solo dopo una massiccia campagna promossa da Survival assieme ad alcune organizzazioni locali.

Dopo che nel maggio 2002 la Corte Suprema indiana ordinò la chiusura della strada, nel 2004 le autorità delle Andamane hanno annunciato una politica volta a permettere ai Jarawa di decidere da soli del proprio futuro e a ridurre al minimo le interferenze con le loro vite. «Nonostante tutto ciò - dice Survival - la strada rimane aperta, e il bracconaggio e lo sfruttamento degli Jarawa da parte degli estranei continuano a porre serie minacce». Survival sta lottando per assicurare la chiusura della strada e la messa in pratica della politica dell'interazione minima, soprattutto dopo che nel 2008 in uno scontro avvenuto nella riserva jarawa morirono un indigeno e un bracconiere.

Allora Sophie Grig, campaigner di Survival, aveva intervistato i capi della tribù usciti dalla foresta per denunciare alle autorità locali la presenza dei bracconieri e spiega che «Oggi i Jarawa sono furiosi per le continue invasioni della loro terra da parte dei bracconieri e il furto del loro cibo. Queste persone senza scrupoli stanno mettendo a serio rischio la vita della tribù. Auguriamoci che questo attacco sproni finalmente le autorità a intervenire per fermare l'invasione della terra dei Jarawa e il furto delle loro risorse».

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