[04/05/2011] News toscana

Aeroporto di Firenze: la scelta della pista parallela comprometterebbe il reticolo idraulico della Piana

La scelta della pista parallela per l'aeroporto di Firenze comporterebbe anche la completa riorganizzazione del reticolo idraulico della Piana che verrebbe completamente compromesso. Questo in sintesi è quanto emerge dallo studio commissionato dalla Regione Toscana al Consorzio di Bonifica Area fiorentina, per valutare le interferenze tra le ipotesi di sviluppo dell'Aeroporto Vespucci e la rete di corsi d'acqua e canali di bonifica realizzati a partire dagli anni '30, che assicura la regimazione delle acque e la messa in sicurezza della piana fiorentina, una delle zone più delicate della Toscana dal punto di vista idraulico.

Le principali evidenze dello studio sono state illustrare oggi dal Consorzio di bonifica, durante un'audizione in VI e VII commissione consiliare della Regione Toscana. Lo studio prende in esame le due ipotesi contenute nella proposta di revisione del Pit. Per quanto riguarda l'ipotesi di allungamento della pista lungo l'asse attuale, si presentano delle interferenze con il Canale di Cinta Orientale e con il canale dell'Aeroporto che possono essere risolte con interventi puntuali, senza necessità di operare spostamenti delle infrastrutture idrauliche.

Mentre l'ipotesi di pista parallela alla A11 comporterebbe tutta una serie di interventi a caduta: «In sintesi l'operazione preliminare di riassetto del reticolo idraulico comporta tutta una serie di interventi su infrastrutture anche di primaria importanza quale la A11, che necessitano di una serie di ulteriori valutazioni di fattibilità tecnica ed economica, che il Consorzio ha inteso porre all'attenzione delle competenti Commissioni consiliari per le valutazioni di competenza, mettendo nel contempo a disposizione la propria esperienza e professionalità per arrivare a possibili soluzioni» ha dichiarato il presidente del Consorzio di Bonifica dell'Area fiorentina, Marco Bottino.

Nello specifico verrebbe impattato il Fosso Reale, canale pensile con uno sviluppo fuori terra fra i quattro e i sei metri, che rappresenta il principale canale di drenaggio della Piana e che veicola tutte le "acque alte" provenienti da Monte Morello e di una parte della Calvana verso il fiume Bisenzio. Per permettere il superamento di questa e delle altre interferenze idrauliche con il reticolo minore- è spiegato nello studio- è necessario effettuare, preliminarmente, uno spostamento di un tratto di circa 3.700 metri dello stesso fosso Reale e dei canali colatori di acque basse verso ovest, operazione che comporta una serie di ulteriori problematiche.

Tra cui: modifiche della viabilità di via dell'Osmannoro (eventuale realizzazione di un sottopasso); spostamento della viabilità d'accesso al polo scientifico; modifiche della viabilità di via lungo Gavine. Per quanto attiene l'autostrada A11 (nei pressi del casello) essendo il Fosso Reale arginato, il nuovo ponte necessita di un sovralzo di circa 8 metri rispetto all'attuale piano viario; realizzazione di un nuovo canale pensile per il Nuovo Fosso Reale e realizzazione di due canali colatori; impatto sull'Anpil e sull'Oasi Wwf di Focognano; impatto sull'Anpil Podere la Querciola; impatto sull'Anpil e sul Sic (Sito di interesse comunitario) degli stagni della Piana Fiorentina; per problemi di quota, il punto di inizio deviazione del Fosso Reale è obbligato e determina delle interferenze con l'adiacente stabilimento farmaceutico Baxter lungo via dell'Osmannoro; spostamento della cassa di espansione delle acque necessaria per la messa in sicurezza del Polo scientifico universitario; spostamento di importante rete di sottoservizi, fra i quali metanodotto Snam, acquedotto, fognatura opera 6, linea A.T. Enel; riposizionamento dello svincolo dell'Osmannoro.

«Ribadisco definitivamente che il nostro studio non autorizza nessuno, dal punto di vista idraulico, a parlare di fattibilità di un orientamento della pista piuttosto dell'altro - ha concluso il presidente del Consorzio di bonifica Area fiorentina - essendo necessario per entrambe le ipotesi attivare un'ulteriore fase di approfondimento alla scopo di valutarne la fattibilità in maniera definitiva». E questo è sicuramente vero ma, le evidenze riportate, dovrebbero parlare da sole.

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