[03/05/2011] News toscana

Il dibattito elbano sul Parco dell’Arcipelago

L'ampio resoconto di Elbareport sul dibattito promosso da Lagambiente  sul parco nazionale dell'Arcipelago che ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti anche regionali e nazionali non solo dell'associazione; l'assessore regionale Bramerini, il Presidente di Federparchi Sammuri oltre naturalmente a Tozzi, Zanichelli,  Barbetti e molti altri merita e consiglia forse una riflessione aggiuntiva.

Intanto perché non tutti i parchi nazionali sono oggi nelle condizioni per commissariamento o mancanza del direttore o di organi gestionali a regime di mettere concretamente a confronto le istituzioni locali e regionali  come è avvenuto all'Elba.

E' un aspetto questo che continua ad essere spesso ignorato e quasi sempre sottovalutato sebbene sia chiaro che parchi di fatto ‘fuori legge' ben poco possono fare tanto più se gli si prosciugano le casse.

L'altro aspetto che credo debba essere evidenziato è che quell'interessante dibattito ha confermato chiaramente che quando anche in Toscana si parla di programmazione, pianificazione regionale, di PIT, della  legge del 2005 ignorare e mettere sullo sfondo i parchi nazionali e no non avrebbe  senso. Lì è emerso con estrema chiarezza, infatti, che i nuovi connotati di una politica di governo del territorio non possono esaurirsi in una ridelineazione dei rapporti intercomunali perché la scala -diciamo pure federalista in senso serio-è  più ampia e assai più complessa.

C'è infine un aspetto che riguarda - una volta sanate le situazioni ‘malate' che spesso si protraggono oltre i limiti della decenza come era avvenuto del resto anche all'Arcipelago- il funzionamento generale dei parchi nazionali in rapporto innanzitutto alla normativa vigente e -va aggiunto- la sua gestione politico-istituzionale. Sorvolo sulla giusta denuncia emersa anche dal convegno sull'abbordaggio politico ai parchi che è alla base di molte situazioni di crisi. Vengo invece al tema delle aree protette marine che si continua o a ignorare o ad affrontare per versanti fasulli e di comodo. Cosa impedisce di definire dopo anni la perimetrazione del parco dell'Arcipelago sia a terra che a mare non considerandoli più come due aspetti non solo separati ma anche da gestire separatamente e diversamente. Tra le ultime ipotesi strampalate circolate anche nelle solenni sedi del Senato, ad esempio, andrebbero si unificate ma poi mentre a terra decide l'ente parco  per l'area marina alla pianificazione ci pensa Roma. Insomma si vorrebbe fissare con legge quello che già avviene illegittimamente e rovinosamente. Bella pensata no? Ecco quando si dice che la legge 394 ma anche la 426 andrebbero riviste in testa si hanno queste belle trovate.

Sammuri ha detto giustamente che oggi ci sono problemi di governance per i parchi; è vero, quello citato è sicuramente uno di quelli ma per risolverlo non occorre mettere mano alla legge, serve solo mettere mano ad una politica che le leggi le rispetti e le attui senza manfrine e scuse.

Se i francesi tornano alla carica per chiedere lo spostamento della sede del Santuario da Genova a Montecarlo dipende sicuramente dalla nostra pessima governance. Ma ciò non dipende dalla legge ma da un ministero che non ne imbrocca una.

Speriamo che qualcosa delle cose discusse all'Elba serva a togliere un po' di cerume dalle orecchie del ministro e del ministero.

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