[02/05/2011] News

Scorie nucleari giapponesi: nuove misure di sicurezza d'emergenza per gli impianti di ritrattamento

Azionisti della Tohoku Electric Power chiedono la chiusura delle centrali nucleari

La Nuclear safety agency del Giappone  ha detto a due unità di ritrattamento del combustibile nucleare esaurito che devono adottare misure di sicurezza d'emergenza in vista di una possibile sospensione dell'alimentazione esterna di energia: se tutte le linee di alimentazione saranno eliminate, come è successo a Fukushima e in altri reattori ed impianti nucleari dopo il terremoto/tsunamio dell'11 marzo e con le più forti scosse di assestamento successive, nelle unità di riciclaggio delle scorie il raffreddamento del combustibile esaurito verrà interrotto così come l'idrogeno che verrebbe prodotto.

Gli impianti ai quali ci si riferisce sono quelli della Japan Atomic Energy Agency nella pefettura di Ibaraki, nell'est del Giappone orientale, e un impianto di riprocessamento nucleare nel villaggio di Rokkasho, ad Aomori, nel Giappone settentrionale. L'agenzia atomica giapponese chiede «A tali unità di preparare i generatori mobili e le autopompe, così come le apparecchiature che possono smaltire l'idrogeno».

Dopo il disastro dio Fukushima Daiichi la Nuclear safety agency ha imposto a tutte le centrali nucleari del Giappone di elaborare nuove misure di sicurezza e di emergenza per garantire la fonti di produzione di energia. Ora ha chiesto agli impianti di ritrattamento delle scorie di presentare i loro piani e misure di sicurezza il più presto possibile e che valuterà se le loro misure siano appropriate entro la fine di maggio.

Chi non crede più che il "supersicuro" nucleare giapponese possa avere misure di sicurezza e di emergenza appropriate è un gruppo di 220 azionisti della Tohoku Electric Power Company, che  presenterà una mozione per la chiusura delle centrali nucleari della società al prossimo company's annual shareholders' meeting annuale che si terrà a fine giugno.

Gli investitori della Tohoku chiedono in questo "utility state", che è stato consegnato oggi all'azienda nucleare,  un accordo con gli azionisti per chiudere  le centrali nucleari e porre fine gli suo investimenti in un impianto di ritrattamento delle scorie nucleari nella prefettura di Aomori e in  progetti simili.

La Tohoku gestisce due centrali nucleari. Quella Onagawa sorge ai confini del parco nazionale Minami Sanriku Kinkazan Quasi, su un'area di circa 1.730.000 mq nel territorio dei comuni di Onagawa e Ishinomaki, sulla costa dell'Oceano Pacifico, 70 km a nord di Sendai e nel gennaio del 2001 ha ottenuto la certificazione ISO14001, uno standard internazionale in materia di ambiente. Comprende tre reattori Bwr: 1 Toshiba da 524 Mw (entrato in funzione nel 1984); 2 Toshiba 825 Mw (!995); 3 Toshiba/Hitachi 825 Mw (2002). Anche la centrale nucleare di Higashidori sorge sulla costa del Pacifioco, nella penisola di Shimokita, ad Higashidori-mura, prefettura di Aomori. L'impianto occupa un'area di  circa 3.580.000 m2 ed è costituito da un reattore Bwr da 1.100 MW della Toshiba entrato in funzione nel dicembre 2005.

Per gli azionisti «I  problemi presso l'impianto nucleare della Tokyo Electric Power Company di  Fukushima Daiichi nucleare è un avvertimento che gli incidenti in qualunque impianto nucleare possono portare a pericoli che non possono essere contenuti da qualsiasi società».

L'iniziativa degli azionisti arriva dopo che la Tohoku ha ammesso che il terremoto/tsunami dell'11 marzo e la scossa di assestamento del 7 aprile che hanno colpito la sua centrale nucleare di Onagawa, nella prefettura di Miyagi, erano «Superiori al previsto».

La Tohoku Electric Power Company, contattata da giornali e reti televisive giapponesi, si è rifiutata di commentare la mossa dei suoi 220 azionisti, ma ha detto aver sospeso le operazioni nelle sue centrali in modo sicuro ed ha promesso che migliorerà la gestione dei rischi e rafforzerà le misure per controllare le sue attrezzature.

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