
[09/03/2012] News
Quella che pubblica oggi il Wall Street Journal è una notizia che rivela il fallimento totale, politico e sociale, della disastrosa invasione dell'Afghanistan da parte degli Usa e dei suoi alleati della Nato, Italia compresa. Secondo il prestigioso giornale economico statunitense, che cita il generale Usa Daniel Bolger, «dei responsabili dell'aeronautica militare afghana sarebbero implicati in traffici di droga ed armi illegali».
L'Isaf e la Drug enforcement administration hanno aperto due inchieste preliminari.
La droga, praticamente scomparsa al tempo del regime integralista dei talebani, è il "petrolio" che muove le milizie armate e uno dei motivi dichiarati dell'intervento occidentale in Afghanistan che, oltre a eliminare Osama bin Laden (che era in Pakistan) hanno invaso il Paese con il dichiarato intento di sradicare le piantagioni di papavero e liberare le donne dall'oppressione, due intenti miseramente falliti, visto che il mercato e la coltivazione della droga non sono mai stati così fiorenti e che i diritti delle donne sono calpestati come, e forse più, che al tempo dei talebani.
Il comando Usa in Afghanistan Le ha cercato di ostacolare il traffico, ma gli aerei militari afghani sono stati utilizzati impunemente e questa vicenda getterebbe una nuova luce sulla morte di 9 militari americani e di un colonnello dell'aeronautica militare afghana uccisi nell'aprile 2011 all'aeroporto di Kabul, una strage attribuita alla guerriglia islamica.
Per gli Usa l'imbarazzo è enorme, visto che formano i soldati dell'aeronautica che trafficano attivamente droga, probabilmente anche in Pakistan e nei Paesi dell'Asia ex sovietica.