[17/10/2007] Energia

Nel 2007 in Italia già 200 furti di pannelli fotovoltaici

LIVORNO. Non solo se ne installano pochi, ma quelli che ci sono sono già soggetti a furti. Sembra incredibile ma non è la prima volta che accade: nei giorni scorsi c’è stato un furto degli accumulatori dell’impianto fotovoltaico destinato ad alimentare interamente il nuovo depuratore nel Comune di Poggiorsini in provincia di Bari. Fortunatamente questa volta i pannelli rubati sono stati sequestrati 48 ore dopo nel porto di Genova dove sarebbero stati imbarcati per i Marocco, dopo che la Polizia Marittima era stata insospettita dalla documentazione del carico durante gli usuali controlli agli imbarchi dei traghetti che collegano Genova alla Tunisia e al Marocco.

Un episodio che va ad aggiungersi, tra l’altro e ad una lunga serie di furti di pannelli solari, sui quali da tempo sta indagando la Polmare, destinati ad alimentare centrali pubbliche, fabbriche, case private e diretti per la stragrande maggioranza in Nord Africa.
Solo nel 2007 sono stati commessi oltre 200 furti di pannelli fotovoltaici, per un numero di pezzi trafugati che si aggira attorno alle decine di migliaia.

Ma non basta. Dalle indagini emerge, infatti, che alcune aziende lucrano sui finanziamenti pubblici, attraverso un gioco di appalti e subappalti, presentando preventivi per forniture che dichiarano certi standard di qualità, mentre quello che poi viene installato è fatto di materiali molto più scadenti, arrivando a guadagnare da 0,42 a 0,49 euro per ogni kilowatt di energia pulita prodotto in un anno.

Una vicenda sulla quale Ermete Realacci presidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, ha presentato oggi un’interrogazione al ministro dell’Interno e a quello per l’Ambiente. Per sapere dal primo quali iniziative intenda attivare e al secondo per chiedere se intenda attivare i carabinieri del Noe per dare avvio ad un’indagine più approfondita «su un fenomeno che rischia – ha dichiarato Realcci- di avere gravi ripercussioni sull’economia delle amministrazioni pubbliche e di disincentivare investimenti in un settore chiave per lo sviluppo economico del nostro paese».

«Lo Stato mette a disposizione ingenti finanziamenti per un settore che nel nostro Paese ha enormi potenzialità e sul quale è necessario continuare ad investire - ha continuato Realacci - e per molte comunità medio-piccole rappresenta una prospettiva essenziale anche per iniziative ad alto contenuto civico come l’illuminazione di parchi pubblici, asili, piste ciclabili, incroci pericolosi».

Ma possibile che in questo paese ci si debba sempre distinguere e mai in positivo? E che nonostante siamo il paese del sole, quello per cui si debba primeggiare non sia l’altro numero di pannelli solari installati, ma quelli derubati?

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