[16/10/2007] Parchi

Riappare la tigre Cinese del sud, il governo chiude la caccia in un’intera montagna

LIVORNO. La Tigre cinese del sud (Panthera tigris amoyensis) si credeva ormai praticamente estinta allo stato selvatico dopo che lo sterminio avviato da Mao Tze Tung, che la riteneva un animale pericoloso e nocivo, l’aveva cancellata da quasi tutto il vasto areale che occupava in origine nella Cina centrale e orientale, solo il divieto di abbattimento emesso dal governo cinese nel 1979 ha permesso la sopravvivenza di pochissimi esemplari questa rarissima sottospecie allo stato selvatico, sparsi nelle province di Fujian, Guangdong, Hunan, Jiangxi, mentre un’altra cinquantina sono ospitati dagli zoo cinesi, dove alcuni vengono utilizzati per un progetto di riproduzione in cattività per una possibile reintroduzione in natura.

Per questo è stata grande la sorpresa quando il 3 ottobre un contadino-cacciatore del villaggio di Wencai, vicino a Chengguan, nel distretto di Zhenping, ha fotografato e filmato una tigre della Cina del sud utilizzando una semplice macchina fotografica digitale. Nelle 40 foto e nei filmati gli esperti hanno riconosciuto un animale che si riteneva estinto da almeno trenta anni nella provincia dello Shaanxi, e le autorità forestali cinesi oggi hanno vietato la caccia intorno alla montagna nella quale il felino è stato avvistato, mentre il Dipartimento forestale della provincia sta pensando di realizzare una riserva naturale nell’area e sta valutando il reale numero di tigri presenti e la situazione del loro habitat per preparare un piano di protezione integrale.

La tigre della Cina del sud è un animale possente, lungo fino a 2 metri e con un magnifico mantello ma è anche tra i 10 animali più minacciati di estinzione al mondo, è inserita nella lista rossa dell’Iucn di pericolo critico insieme alle altre 4 di sottospecie di Panthera tigris sopravvissute (dell’Amur, del Bengala, dell’Indocina, di Sumatra) e con tutta probabilità è il capostipite di tutte loro e di quelle già estinte: di Bali, di Giava e del Caspio.

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