[15/10/2007] Consumo

L’India dalla lotta alla fame a quella all’obesità

LIVORNO. Secondo un rapporto della PricewaterhouseCoopers, nei prossimi dieci anni, la nascente classe di consumatori indiani dovrà far fronte all´assalto di malattie croniche considerate finora tipicamente occidentali: diabete, ipertensione, cancro, Aids. In India i decessi dovuti a questo tipo di malattie croniche dovrebbero salire dal 53% del 2005 a circa il 67% entro il 2020. Anche i Paesi in via di sviluppo ed i principali fattori di aumento in alcune malattie croniche. Secondo i medici, diete ad alto contenuto di grassi e zuccheri e uno stile di vita sedentario sono le nuove tendenze che colpiscono sempre di più anche i Paesi in via di sviluppo.

Miseria (ed anche fame) rimangono ancora una realtà in India, ma sempre più indiani raggiungono e superano un livello di reddito che li spinge oltre la soglia di povertà, una nuova classe di consumatori si sta affacciando prepotentemente, adottando modelli di consumo, stili di vita, ed ora anche malattie, simili a quelli dei consumatori dei Paesi ricchi e industrializzati. L’India, come le altre economie a rapido sviluppo, si trova così ad affrontare due sfide: la lotta per sfamare la sua consistente massa di poveri e quella di far fronte ad una crescente epidemia di obesità. Cosa ancora più difficile in Paesi dove grasso è ancora considerato “bello” e simbolo fisico di opulenza economica.

Secondo il rapporto “Vital signs” del Worldwatch Institute, l’obesità colpisce oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo e può portare a disturbi cronici come le malattie cardiovascolari, l´osteoporosi, e il diabete. Già oggi l´India è la patria della più grande popolazione di diabetici del pianeta: 30 milioni che dovrebbero salire a 57 milioni entro il 2025. Per combattere un fenomeno sempre più vasto, il rapporto della PricewaterhouseCoopers suggerisce azioni preventive, più efficaci del trattamento a malattia conclamata. Modificare i modelli alimentari delle persone può essere il primo passo: «Capire come cambiano le scelte alimentari nel mondo in via di sviluppo, l’educazione dei consumatori riguardo ai potenziali rischi di fast-food e di altri cibi ricchi di zucchero o ad alto contenuto di grassi è più importante che mai» dice Danielle Nierenberg, che si occupa di alimentazione e agricoltura per il Worldwatch.

Inserire l’esercizio fisico nella vita quotidiana è un´altra sfida che si trovano davanti Paesi con una popolazione sempre più urbanizzata e che vedono ancora la fatica fisica come il retaggio di un passato (e un presente) di miseria. In India ci sono già tre megalopoli con oltre 10 milioni di persone nelle quali la forza lavoro è sempre più sedentaria rispetto a quella dell’economia rurale o informale.

Forse l’India potrebbe trarre insegnamenti da quel che succede in Paesi nei quali l’obesità è diventata una vera epidemia sociale e dove molte grandi aziende stanno prendendo contromisure attive per limitare il fenomeno, tanto che negli Stati Uniti d’America si chiede ai lavoratori di usare le scale invece degli ascensori e si stanno allontanando i parcheggi dalle aziende per costringere gli impiegati a farsi almeno due piccole passeggiate quotidiane.

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