[09/10/2007] Aria

Auto, emissioni e consumi: la Toscana che fa ricerca

LIVORNO. Abbattere i consumi delle auto e quindi delle emissioni inquinanti si può, senza troppi problemi, ma a patto di volerlo fare o di obbligare a farlo. Mentre infatti a livello di contrattazione politica prosegue il braccio di ferro tra Ue (che vorrebbe portare il limite da 140 a 120 grammi per chilometro di media) e l’associazione europea che riunisce i costruttori, ogni singola marca si sta dando da fare in proprio per predisporre tecnologie da sfruttare quando il mercato o le leggi lo richiederanno.

Per esempio un risparmio fino al 15% (in città) qualcuno lo sta già ottenendo: è la Bmw che ha cominciato a dotare i propri veicoli di un sistema meccanico che ottimizza l’utilizzo delle valvole e che altre case automobilistiche si stanno preparando a introdurre sul mercato. Si tratta di una sistema che in realtà fu presentato 5-6 anni fa anche alla Fiat da due ricercatori toscani, Laura Botti e Alessandro Rossi, che nel 2006 hanno fondato una propria società di ricerca, la Alitec, che oggi ha sede a Filattiera, in provincia di Massa Carrara.

«In effetti scegliemmo il momento peggiore per andare alla Fiat – spiega Alessandro Rossi – perché un anno dopo il nostro incontro scoppiò la crisi della casa torinese e del nostro progetto non se ne fece più nulla. E recentemente ho letto che sulla scia della Bmw ora la stessa Fiat sta lavorando a un sistema idromeccanico un po’ diverso dal nostro, ma i cui risultati sono più o meno gli simili».

In cosa consisteva il vostro progetto?
«Detto in parole molto semplici si tratta di un sistema che permette di variare l’alzata delle valvole nei motori a combustione interna. Le stime che dà la Bmw sono piuttosto attendibili, perché anche il nostro sistema sfrutta soluzioni diverse e gli effetti sono simili, ovvero una riduzione dei consumi dal 2% al 15% a seconda dell’utilizzo, con la punta massima di convenienza per la guida in città. Anche la Yamaha sta adottando un sistema del genere per le sue moto e per questo pensiamo che per noi potrebbe essere interessante andare a proporre il progetto alla Ducati, visto che ormai la Fiat ha già preso un’altra strada».

Che cosa ne pensa della “guerra” tra Ue e case automobilistiche per stabilire i nuovi limiti di emissione di Co2 media? Quanto costerebbe o costerà alle case automobilistiche rientrare sotto la soglia dei 120 grammi per chilometro?
«Se oggi una compagnia avesse davvero interesse ad andare sotto una certa soglia, anche ben al di sotto dei 120 grammi, potrebbe farlo subito. E subito intendo che domani potrebbe mettersi al lavoro per avere i motori pronti in un anno e mezzo. Non è quindi un problemi di investimenti. Il problema è: ma il cliente vuole davvero una macchina così, che consuma poco e inquina meno? No. Tutt’altro. Oggi aumentano a dismisura le vendite dei Suv, che vanno in direzione opposta alla sostenibilità, perché la gente (che compra) vuole auto grosse e che consumano tanto. E la casa automobilistica produce ciò che il mercato gli chiede. Se domani attraverso un’educazione sociale e ambientale forte la gente cominciasse a chiedere auto veramente ecologiche, le produrrebbero subito».

In realtà però sempre di più nelle loro pubblicità le case automobilistiche fanno leva proprio sulle performance ambientali dei loro veicoli, segno che forse il senso comune comincia a cambiare... Forse allora sarebbe più opportuno agire fiscalmente o a livello legislativo… sarebbe anche un modo per orientare in senso più sostenibile l’economia.
«Certo. Se da domani il governo dicesse “tra un anno non si vendono più macchine sopra i 120 grammi” il mercato verrebbe orientato. Però così come oggi una casa automobilistica non avrebbe il consenso se mettesse in vendita solo auto ecologiche, magari piccole e che vanno piano, così il governo che decidesse di mettere al bando le auto più inquinanti quanto consenso avrebbe? La risposta la si vede bene se si guarda il caso delle tasse sui Suv: il governo italiano c’ha provato ma poi è dovuto tornare sui suoi passi per le proteste dei consumatori-utenti. E badate bene, il problema dei Suv non sono solo i costi ambientali, ma anche quelli sociali: uno scontro tra un ‘utilitaria e un Suv ha effetti 30 volte superiori di uno scontro tra due utilitarie».

Come Alitec state lavorando anche ad altri progetti sul fronte dell’inquinamento?
«Si, abbiamo un rilevatore di particolato massivo, che significa che il nostro misuratore è in grado di leggere particelle fino a 1000 volte più basse rispetto ai pm10. In questo caso abbiamo avviato dei contatti con l’Enel perché il prototipo potremmo costruirlo immediatamente, visto che ha costi molto sostenibili, ma poi ci servono altre strumentazioni, come quelle che appunto ha l’Enel, che certifichino alla comunità scientifica il raggiungimento delle misurazioni».

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