[08/10/2007] Comunicati

Realizzate batterie a lunghissima durata e plastica resistente come l’acciaio

LIVORNO. La rivista scientifica Next Energy News ha reso noto che scienziati dell´US Air force (Air Force Research Laboratory) hanno nesso a punto batterie per computer e telefoni cellulari capaci di funzionare per 30 anni di fila senza che sia necessario ricaricarli.

Le batterie, chiamate “betavoltaiche, produrrebbero energia grazie a radioisotopi, non sarebbero radioattive e i loro elementi non presenterebbero nessun pericolo di tossicità o radioattività dopo il loro esaurimento. La dimensione delle batterie dovrebbe essere relativamente piccoli e non produrrebbero calore, a differenza degli attuali accumulatori. Secondo i ricercatori, queste batterie a lunga durata potranno essere messe in vendita entro due o tre anni.

«Il vostro nuovo computer portatile potrà funzionare da allora senza ricaricarli per trenta anni», promette Next Energy News. Secondo quanto scrive l’ultimo numero di “Science” (Ultrastrong and Stiff Layered Polymer Nanocomposites), altri ricercatori americani, stavolta dell’università del Michigan, hanno realizzato una plastica più resistente dell’acciaio, ma più leggera e trasparente, imitando la struttura molecolare di una conchiglia marina, e realizzata con nanostrati di argilla e un polimero solubile in acqua simile a una colla polivinilica.

Così Nicholas Kotov (Nella foto) e i suoi colleghi hanno risolto un problema a cui nessuno riusciva a dare soluzione: «Le nanostrutture, come i nanotubi, i nanostrati e le nanosbarre – scrive Science - sono ultraresistenti. Ma i materiali macroscopici ottenuti assemblando tali mattoni elementari non conservano tali proprietà» e Kotov spiega che «Quando si cerca di costruire qualcosa di sufficientemente grande gli scienziati hanno difficoltà a trasferire al livello macroscopico la resistenza dei singoli nanotubi o nanostrati; noi abbiamo dimostrato che è possibile raggiungere un risultato quasi ideale trasferendo le sollecitazioni tra i nanostrati e a una matrice polimerica».

Lo sviluppo di questo nuovo materiale potrebbe essere utilizzato per realizzare protezioni per le forze dell’ordine, per blindare gli autoveicoli o per i velivoli senza pilota, ma anche per dispositivi microelettromeccanici, microfluidi, sensori biomedicali.

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