[05/10/2007] Energia

L’assessore Bramerini: «No alle biomasse da filiera lunga»

ROSIGNANO (Livorno). Il neoassessore all’ambiente della regione Toscana Anna Rita Bramerini, ha scelto il palco della manifestazione Energeticamente in corso in questi giorni a Vada, per ribadire con fermezza che la Toscana non vuole nel suo territorio centrali a biomasse che utilizzino risorse prelevate da altri continenti, come l’olio di palma importato dall’Indonesia, dove in molti casi le piantagioni di palma da olio vanno a prendere il posto delle foreste.

«Nel Piano energetico regionale sarà messo nero su bianco – ha spiegato la Bramerini – che le biomasse devono essere quelle del territorio, da una parte per evitare i possibili ma non certi impatti negativi sull’ambiente nei Paesi d’origine, ma soprattutto perché è necessario promuovere in Toscana un governo del territorio sostenibile».

Il Pier quindi dovrebbe contribuire a frenare la proliferazione di progetti di impianti a biomasse da filiera lunga che si sta vivendo in questi mesi, anche se il piano energetico non potrà imporre uno stop totale: «siamo in un contesto in cui il mercato d’impresa è libero, quindi le indicazioni restrittive che inseriremo nel Pier potrebbe dar luogo anche a ricorsi da parte di privati».

Al di là della qualità delle biomasse, il Pier invece non detterà limiti quantitativi ma solo degli obiettivi. Starà poi alle singole province valutare i diversi progetti evitando uno sviluppo caotico.

Nel suo intervento l’assessore ha anche citato la situazione dell’eolico toscano, che in 7 anni è riuscito a produrre impianti appena per 30 megawatt a fronte di obiettivi ben più ambiziosi: «Affinché l’eolico non sia più visto come una violenza nei confronti dell’ambiente in cui viene inserito, stiamo lavorando ad un Pier fortemente integrato con gli altri piani, soprattutto dal punto di vista paesaggistico. E’ inutile quindi dire che saremo in linea con gli obiettivi dell’Ue – ha ammesso Anna Rita Bramerini - non ce l’abbiamo fatta neppure a rispettare gli obiettivi del vecchio Pier, per cui staremo bene attenti a non fare un ‘piano dei sogni’ ma un piano concreto, consapevoli che per recuperare il gap ci vuole ora tanta formazione e tanta informazione».

«Anche perché l’eolico ma in generale tutte le energie rinnovabili - ha concluso l´assessore - rappresentano un’opportunità anche dal punto imprenditoriale: oggi gli impianti si comprano all’estero, ma spingendo sulla ricerca possiamo realmente pensare a costruire sul nostro territorio una filiera delle tecnologie legate alle energie alternative».

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