[05/10/2007] Parchi

Gli orsi morti

PISA. La vicenda del Parco Nazionale d’Abruzzo e degli orsi morti sta assumendo connotati alla Garlasco. Inviati speciali indagano, interrogano e riportano risposte sibilline, allusive; insomma il mistero si infittisce sulle cause di tante morti poco chiare.
Ma nessuno finora –mi sembra- si è chiesto perché tutto questo pandemonio esplode proprio ora. Si, perché orsi o lupi morti anche ammazzati non sono al parco d’Abruzzo una assoluta novità.

La novità, infatti, è un’altra ed evidentemente a qualcuno dà fastidio. Del resto perché sorprendersi se anche incendi criminali con tanto di vittime umane vengono usati in tanti territori protetti e tanti parchi per mettere i bastoni tra le ruote di politiche ambientali serie. Il PNALM non sta sfuggendo a questa ‘legge’. Negli ultimi anni questo grande parco nazionale ha fatto –come dimenticarlo-più notizia in tribunale che per le sue politiche ambientali. Denunce, querele, inchieste, ‘cimici’, sospensioni e licenziamenti hanno tenuto banco anche sui mezzi di informazione. Ora che finalmente questo parco storico torna alla normalità con un presidente autorevole e di grande prestigio, votato alla unanimità, un consiglio di amministrazione qualificato e per la prima volta designato non tra polemiche e ritorsioni e che può dopo tanti mal di pancia regolarizzare i suoi rapporti con i comuni e le altre istituzioni alla piena luce del sole e in assoluta trasparenza ecco le morti ‘ misteriose’, i ‘fattacci’.

Se qualcuno pensa che stia esagerando potrebbe andarsi a leggere un bel libro uscito da poco ‘Uomini e lupi’(di Giulio Ielardi, ed.ETS)dove non sarà difficile trovare re risposte giuste ai tanti interrogativi usati per la verità un po’ troppo disinvoltamente. Non sono gli orsi o i lupi che danno fastidio ma il fatto che si è finalmente girato pagina chiudendo una stagione in cui erano i maneggioni a tenere le redini.

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