[04/10/2007] Energia

Le industrie canadesi vogliono una leadership ambientale

LIVORNO. In materia ambientale il Canada è da sempre un Paese in bilico tra gli impegni internazionali sottoscritti, l’amicizia/concorrenza con l’ingombrante vicino statunitense, le politiche di protezione del suo immenso patrimonio ambientale e di biodiversità e le nuove occasioni commerciali che il global warming sta “liberando” nell’artico, come l’apertura del “passaggio a nord ovest” e le nuove risorse petrolifere e minerarie che diventano accessibili con lo scioglimento dei ghiacciai.

Ma forse la svolta ambientalista arriva proprio da dove meno ci si aspetterebbe in queste condizioni: dal Conseil canadien des chefs d’entreprise, che con il documento “Una crescita ecologica – Fare del Canada una superpotenza dell’ambiente,” redatto da un gruppo di lavoro al quale hanno partecipato attivamente dirigenti di grandi imprese come Alcan, GE, Ultramar, Power Corp, IBM, Dow Chemical, SNC-Lavalin, chiede al governo canadese di posizionarsi come capofila internazionale dell’ambiente.

Le industrie propongono 5 azioni per permettere al Canada di ridurre le emissioni di gas serra e contribuire ad un’economia mondiale sostenibile:

1. Un Piano nazionale. Per apportare un contributo significativo alla sfida mondiale dei cambiamenti climatici, il Canada deve disporre di un Piano nazionale di azione coerente, che farà in modo che i governi, l’industria i consumatori lavorino insieme al raggiungimento degli obiettivi comuni.

2. Le possibilità tecnologiche. La pietra angolare di questo piano nazionale deve essere l’investimento nelle nuove tecnologie che possano aiutare il Canada e il resto del mondo a migliorare i loro livello di vita allo stesso tempo ridurre i loro impatti ambientali.

3. Obiettivi ed investimenti. Gli obiettivi stimolano I progressi ambientali; per essere efficaci, tuttavia, questi obiettivi devono iscriversi all’interno di un quadro strategico che permetta di preservare la salute delle imprese come di incoraggiare permettere investimenti accresciuti nelle nuove tecnologie.

4. La potenza dei limiti dei costi. Per incoraggiare le imprese e gli individui a cambiare I loro comportamenti, occorre disporre di limiti di costi appropriati; questi limiti possono essere rafforzati con meccanismi di mercato applicati con discernimento, come lo scambio di diritti di emissione e la fiscalità ambientale.

5. La leadership del Canada sulla scena mondiale. Per adempiere a progressi efficaci sulla scena mondiale in materia ambientale in materia di lotta ai cambiamenti climatici, il Canada deve diventare il protagonista di un processo internazionale futuro che assicuri la partecipazione di tutti i grandi Paesi emettitori.

Le imprese, chiamate solitamente a svolgere un ruolo “monetario”, chiedono stavolta ai loro lavoratori impegni ambientali ed ai loro clienti e fornitori ad integrare le preoccupazioni ambientali nelle loro strategie economiche, offrendo prodotti e tecnologie rispondenti alle nuove esigenze ambientali.

Gli industriali reclamano innovazione tecnologica perché il Canada, produttore ed esportatore di energia, riduca il suo impatto ambientale. Investimenti che dovrebbero puntare in modo particolare a: carbone “pulito”, cattura e stoccaggio di carbonio, biocarburanti come etanolo cellulosico e biodiesel, eolico, solare, cellule a combustibile, idroelettrico, ma anche due cose che faranno storcere il naso agli ambientalisti: energia nucleare e termovalorizzazione dei rifiuti.

Per gli industriali canadesi gli obiettivi posti dal governo Harper «sono esigenti», ma nonostante questo pensano che quegli obiettivi, basati sull´intensità delle emissioni e non su una riduzione assoluta, siano un modo per incoraggiare le imprese «La finalità deve essere quella di produrre una riduzione assoluta ed importante delle emissioni di gas serra in Canada e su scala mondiale» e, visto che i Paesi firmatari del Protocollo di Kyoto «rappresentano solo il 30% delle emissioni mondiali, sottolineano che «Non ci sono dubbi sulla necessita di uno sforzo internazionale molto più concreto».

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