[14/03/2006] Acqua

80 milioni di tappi di plastica per dare acqua alla Tanzania

LIVORNO. 116 tonnellate di tappi di plastica, una montagna. Anzi, tante montagne di tappi uno sull´altro. Raccolti in modo differenziato, riciclati e venduti per avere... acqua. Il progetto nato a Livorno per impulso del Centro mondialità e sviluppo reciproco, in collaborazione con la Caritas, con il Comune di Livorno e con la Galletti, è arrivato a quote inattese al momento della sua partenza. Nel 2005, i 116.000 chilogrammi raccolti hanno fruttato qualcosa come 19.808 euro, utilizzati per portare l´acqua in villaggi dove finora era sconosciuta. Per la precisione in Tanzania, dove nell´ambito del progetto Bahi sono state realizzate tubature per cinque chilometri. Costruiti anche tre chioschi, nei quali sono state installate le fontane dalle quali la popolazione può attingere acqua. Queste strutture sono facilmente raggiungibili dai villaggi di Mnadani, Sokoni, Madukani, Ng´ambo e Kichangani. Nel giro di due anni, l´acquedotto di Bahi ha dato l´acqua a 20.000 persone, di cui 6 mila bambini.

I numeri del progetto sono stati presentati in una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Palazzo Civico, alla presenza dell´assessore al sociale del Comune di Livorno Alfio Baldi (nella foto), del direttore del Centro mondialità Paolo Siani e del vicedirettore della Caritas diocesana livornese Luca Tinghi, nonché del direttore della Galletti Ecoservice Massimo Iacoponi.

«Siamo soddisfattissimi di come sta andando questa raccolta - spiega l´assessore Baldi - è un modo per prendere contatto con tante parti del mondo e per contribuire alla risoluzione di problemi importanti». «Delle 116 tonnellate di tappi raccolte - dice Siani - un quarto arrivano dalla città di Livorno, nella quale sono dislocati ben 150 punti di raccolta». E´ questo il segreto del successo dell´iniziativa: scuole, parrocchie, istituzioni ed associazioni hanno fatto decollare il progetto in modo forse imprevedibile alla vigilia. «Ci chiedono informazioni da tutta Italia - prosegue Siani - per poter partecipare al progetto».

E Luca Tinghi (Caritas) racconta: «Una signora di Frosinone ci ha telefonato dicendo che suo figlio, da solo, ha avviato questa raccolta portandosi dietro tutta la sua scuola. La sensibilità delle nuove generazioni è decisiva perché iniziative del genere abbiano successo».

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