[03/10/2007] Consumo

Pneumatici agli agrumi per risparmiare l´80% di petrolio

LIVORNO. Un estratto di agrumi nei pneumatici, è la nuova trovata (speriamo non solo pubblicitaria) della Yokohama, che ha brevettato la “Super Nanopower”. L’aggiunta alla mescola di nero-fumo, silice, petrolio e altri elementi del succo di agrumi ha secondo la casa nipponica un doppio effetto: diminuisce la componente del petrolio e dei sui derivati del 80% rispetto al peso del pneumatico (almeno così si legge dalla notizia riportata da Quattro ruote) e riduce del 18% il rotolamento sull’asfalto rispetto a quello di un pneumatico convenzionale.

La tecnologia “Super Nanopower” è stata applicata al modello di pneumatico Yokohama DNA Decibel Super E-Spec disponibile per il momento solo in Giappone. La sperimentazione ha dimostrato come la nuova miscela sia molto resistente con fuoriuscite o perdite d’aria ridotte al minimo e quanto sia impermeabile. La pressione di gonfiaggio che rimane costate conferisce maggiore leggerezza al prodotto rispetto a quello tradizionale, garantisce consumi di carburante ottimali del tempo e un minor uso di carburante per muovere la vettura. Dunque minori immissioni inquinanti e minor impatto ambientale.

Tali pneumatici possono rappresentare una opportunità ambientale, ma una maggior opportunità - soprattutto da punto di vista del risparmio delle risorse - lo rappresentano gli pneumatici rigenerati.

Gli pneumatici rigenerati sono copertoni il cui battistrada consumato è stato rimosso e poi sostituito con materiale nuovo corrispondente all’originale. Come materia prima vengono utilizzati pneumatici usati la cui struttura è intatta. Per la produzione di un pneumatico rigenerato i consumi di greggi diminuisco di circa 5,5 litri rispetto ai 20 – 28 litri necessari per produrne uno convenzionale.

E attraverso la ricostruzione si preserva complessivamente l’80% del pneumatico da una anticipata eliminazione tramite incenerimento o deposito in discarica dove occorrono 100 anni per la sua completa distruzione. Dunque, tramite questo procedimento di riciclaggio si consente di risparmiare il 70% di energia.

A livello europeo il cambio di pneumatici comporta la produzione di 140 milioni di ruote all’anno dove si aggiungono altri 40 milioni di ruote da rottamare. Gli pneumatici consumati sono generalmente esportati, trasformati in granuli, impiegati nell’industria calzaturiera o in quella del cemento, in centrali termoelettriche e di riscaldamento, nell’agricoltura (in qualità di copertura per silo) e anche nell’attività portuale.

Con decisione del 2006 della Commissione gli pneumatici ottenuti dalla ricostruzione di copertoni giunti a fine vita possono essere venduti come prodotti nuovi nello spazio comunitario, naturalmente se rispondenti ai requisiti e agli standard dettati da appositi regolamenti internazionali.

Ma nonostante il disposto comunitario e il Decreto del Ministero dell’ambiente del 2003 che ha cancellato dall’elenco dei rifiuti gli pneumatici destinati alla ricostruzione, i pneumatici ricostruiti sono ancora piuttosto difficili da trovare sul mercato italiano.


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