[28/09/2007] Energia

La Lipu a Aper, Anev ed Assoelettrica: «Sbagliate su eolico e Rete Natura 2000»

LIVORNO. Ieri Aper, Anev ed Assoelettrica esprimevano con un comunicato congiunto tutte le proprie preoccupazioni sul vento contrario all’energia eolica che sembra levarsi dal governo italiano, in particolare dopo l’approvazione da parte della Conferenza Stato-regioni del decreto proposto da ministro dell’Ambiente sulle Zone di protezione speciale che conterrebbe «Il divieto di realizzare nuovi impianti eolici contenuto nella bozza di decreto su Rete Natura 2000 riguarda soltanto le Zone a protezione speciale facenti parte, in Italia, di Rete Natura 2000, e non anche gli oltre 2mila Sic (Siti importanza comunitaria)».

Alla associazioni degli imprenditori delle energie del vento risponde a tambur battente la Lega italiana per la protezione degli uccelli, che insieme a Italia Nostra si distingue nell’opposizione alla realizzazione di molti progetti di pale eoliche. Per il presidente della Lipu Giuliano Tallone, quella di Aper, Anev e Assoelettrica è una «errata affermazione. Il testo licenziato dalla Conferenza Stato regioni non prevede alcuna misura restrittiva, e dunque alcun divieto, relativo all’eolico nei Sic, che peraltro sono la netta maggioranza delle aree che formano la Rete Natura 2000. Quanto alle Zps, per le quali il decreto permette il microeolico, è bene ricordare che si tratta delle aree comunitarie più importanti per la tutela degli uccelli, e quindi per esse è necessario prevedere misure adeguate e specifiche. Misure che fino ad ora sono in gran parte mancate, il che ha causato danni alla natura e condanne all’Italia per infrazione delle norme europee».

Ma Anev, Aper e Assoeletrica avevano parlato anche di responsabilità di un «ambientalismo che si proclama favorevole alle fonti alternative solo a parole» nelle difficoltà che vive l’eolico nel ricevere autorizzazioni che invece arrivano nel resto d’Europa, la Lipu risponde che questo è quanto «di più lontano dalle convinzioni che ci sono proprie. Anzi, tutto il nostro appoggio, culturale e concreto, alle fonti pulite e rinnovabili, senza tuttavia dimenticare mai che la lotta contro le emissioni inquinanti non può che essere, contemporaneamente, lotta per la salvezza del pianeta nella sua interezza, ivi inclusi gli ecosistemi, le aree naturalistiche e paesaggistiche più rilevanti e la biodiversità in genere. Altrimenti accade che per salvare un lato della medaglia ci giochiamo l’altro. Insomma, è forse arrivato il momento – conclude la Lipu - di affrontare seriamente e in modo compiuto la questione, troppo a lungo oggetto di discordia e scontri a distanza, e mettere assieme in un percorso comune e sensato, l’unico possibile, le due grandi sfide che ci attendono: quella per il clima e quella per la natura».

Il problema però è che l’altro lato della medaglia, ogni volta che si presenta, viene osteggiato e si tratta di una facciata non da poco: riscaldamento globale ed energie rinnovabili per contrastarlo, una delle grandi questioni che mettono in pericolo la biodiversità in tutto il mondo. Quindi, come dar torto alla Lipu? Occorre davvero trovare un accordo e magari è anche necessario che la politica decida, invece di farsi sballottare da una parte e dall’altra da interessi legittimi e che sembrano troppo spesso opposti ma che chi governa e amministra dovrebbe ricomporre con strumenti e piani validi per tutti.

Torna all'archivio