[28/09/2007] Energia

L´imprenditore: Col progetto esecutivo pronto, 4 anni per vedere le pale girare

LIVORNO. Nel 2002 la società danese Eurotrust specializzata in energie rinnovabili, sbarcò in Toscana su invito della stessa Regione e della Camera di Commercio di Firenze, per studiare le potenzialità dell’eolico nel nostro territorio, anche sulla base delle linee guida che in quel momento facevano della Toscana una delle regioni più avanzate da questo punto di vista.

A distanza di 5 anni però, e a fronte di investimenti considerevoli che hanno portato alla nascita di una società ad hoc, l’European wind energy Italy con sedi a Firenze e Livorno, la Eurostrust è riuscita a realizzare un solo impianto, il parco eolico di Monte Vitalba Chianti, 7 aerogeneratori di taglia media tecnologia Vestas con una produzione complessiva di 6 megawatt.

Pronti sul tavolo della società danese ce ne sono altri 4, ma negli ultimi mesi le cose sono profondamente cambiate e realizzare parchi eolici (a differenza delle centrali a biomasse) appare sempre più difficile.

«La nostra azienda fa un grande lavoro di preparazione dei singoli progetti – spiega il presidente del parco eolico di Monte Vitalba e della European Windfarm Italy Ali Rahimian – per cui dopo aver dialogato a lungo con le amministrazioni locali e con i comitati di cittadini inizialmente contrari al progetto del Carpinaccio (Firenzuola) 4 mesi fa siamo andati in Regione per presentare il progetto, dove però ci hanno chiesto la Valutazione di impatto ambientale. Abbiamo accettato e informato che saremmo partiti subito con le procedure di Via, ma dieci giorni dopo ci richiamano dicendoci che oltre la Via serve un monitoraggio di almeno 18 mesi sugli impatti degli aerogeneratori sull’avifauna e sulla popolazione dei lupi».

Il progetto del Carpinaccio, in una zona “libera” ma vicina a un Sic prevede la costruzione di 19 aerogeneratori alti 60 metri per una produzione di 35 gigawattora l’anno. Turbine non grandissime quindi, scelte perché in questo modo sarà possibile trasportare i materiali sul crinale utilizzando la viabilità ordinaria, senza bisogno di costruire nuove strade.

«Se noi calcoliamo i 18 mesi del monitoraggio – spiega ancora Ali Rahimian - altri 18 mesi per le procedure di Via e quelle autorizzative e infine un anno per la costruzione dell’impianto arriviamo a 4 anni totali. Quindi se io oggi, come Carpinaccio ho già il progetto esecutivo pronto, dovrò aspettare 4 anni per vederlo in funzione».

La situazione effettivamente sembrerebbe un po’ surreale, perché in mancanza di un Pier (piano energetico regionale), ogni decisione viene demandata all’ufficio Via «che si basa su proprie linee guida – spiega ancora Rahimian – che fanno riferimento a una letteratura anteriore al 1998. Ma in 10 anni la tecnologia eolica si è fortemente sviluppata e io non posso per esempio portare a riferimento lo studio elaborato nel 2003 dal ministero dell’ambiente danese che ha monitorato per un chilometro lineare di impianti eolici un impatto sull’avifauna pari a 8 uccelli l’anno, mentre nello stesso periodo una linea ad alta tensione ne fulmina 36 e l’autostrada ne uccide 52».

La Regione Toscana intanto sta lavorando in questi giorni proprio all’elaborazione del Pier, dove l’obiettivo per l’eolico al 2010 dovrebbe essere portato da 300 Mw (attualmente siamo a meno di 30) a 400Mw.

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