[26/09/2007] Energia

Lula all’Onu: «La produzione dei biocarburanti non colpisce la sicurezza alimentare»

LIVORNO. Mentre il presidente del Venezuela Chavez è rimasto in patria per spostare di mezz’ora le lancette dell’orologio e creare così l’ora venezuelana che dovrebbe permettere ai lavoratori di produrre di più ed agli studenti di studiare meglio e portare così avanti la rivoluzione bolivarista-socialista, l’altra (ex?) icona della sinistra latinoamericana, Ignacio Lula da Silva (Nella foto) è andato a New York all’Assemblea generale dell’Onu per fare un impegnato discorso in difesa dei biocarburanti la cui sostenibilità economica, ambientale e sociale è messa in discussione da molti, a cominciare da Fidel Castro, uno che in America latina ed in quello che prima si chiamava terzo mondo ha ancora molti ammiratori, nonostante gli acciacchi dell’età e del suo regime.

«Il mondo – ha detto il presidente del Brasile davanti alla sessantaduesime Assemblea generale dell’Onu – deve urgentemente sviluppare nuove fonti di energia, tra le quali i biocarburanti giocheranno un ruolo vitale. I biocarburanti possono ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra. Grazie ad un più efficace ricorso all´etanolo, il Brasile è riuscito nel corso degli ultimi 30 anni ad evitare di immettere 644 milioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera. I biocarburanti possono costituire molto più che una fonte di energia pulita ed alternativa. Possono offrire opportunità per molti dei Paesi poveri in via di sviluppo in America latina, in Asia ed in particolare in Africa». E non è un caso se proprio in quest’ultimo continente il Brasile è sbarcato proponendo la sua esperienza a molti Paesi.

Lula da Silva risponde indirettamente a Castro: «La produzione dei biocarburanti non colpisce la sicurezza alimentare. La canna da zucchero non copre più dell’1% delle terre arabili del Paese. Le popolazioni non soffrono la fame per il fatto che manca il cibo, ma per la mancanza di denaro, che tocca circa un miliardo di uomini, donne e bambini. E’ del tutto possibile combinare i biocarburanti con la protezione dell’ambiente e del cibo». Poi Lula ha spiegato che il suo governo ha deciso di realizzare una “zonizzazione agroecologica” del Brasile per identificare i terreni migliori per i biocarburanti.

«I biocarburanti del Brasile – ha affermato il presidente – arriveranno sui mercati mondiali con la garanzia della loro qualità in materia sociale, ambientale e di regolamentazione del lavoro».
Lula da Silva ha anche ribadito il suo impegno per il programma “fame zero” del suo governo che ha promesso di eliminare un flagello che colpisce ancora più di 45 milioni di persone. Ma il Presidente Lula ha anche rivendicato i risultati raggiunti riguardo al primo degli Obiettivi del millennio per lo sviluppo: il Brasile ha ridotto la povertà della metà dieci anni prima della scadenza del 2015 e negli ultimi 2 anni 5 milioni di brasiliani sono stati affrancati dalla fame.

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