[13/03/2006] Parchi

Pulcini di falco pescatore trasferiti nel parco della Maremma

ALBERESE (Grosseto). Parco della Maremma e Corpo forestale dello Stato sono volati in Corsica per la prova generale di trasporto dei pulcini di falco pescatore, operazione che si concretizzerà a fine maggio. Il presidente Giampiero Sammuri, il responsabile scientifico del progetto Andrea Sforzi, il comandante provinciale del Cfs Alessandro Baglioni e Fausto Fabbrizzi (anch’egli del Cfs), sono quindi saliti sull´elicottero AB 412 messo a disposizione dal Corpo forestale dello Stato e hanno raggiunto l’eliporto di Galeria, in Corsica.

Si trattava di un viaggio-prova, per misurare tempi e difficoltà del trasporto. Tra qualche mese infatti è previsto lo stesso tragitto (con identiche modalità) per trasferire dall’isola alle coste della maremma alcuni pulcini di Pandion haliaetus.

«I giovani falchi, in accordo e con il permesso delle autorità francesi – spiega Andrea Sforzi - verranno prelevati dai nidi in Corsica a circa 40 giorni di età (quando la lunghezza dell’ala è di almeno 320 mm). A questo stadio i giovani di falco pescatore sono capaci di termoregolare e le zampe, sono sufficientemente forti da stare in piedi e nutrirsi al nido. Ogni pullo verrà inanellato, misurato e pesato sul nido; sarà inoltre effettuato il prelievo di un campione del Dna per la conferma del sesso (ben evidente esteriormente solo al raggiungimento della maturità sessuale, intorno al secondo anno di età) e il riconoscimento individuale degli esemplari».

Giunti in Maremma i piccoli falchi pescatori saranno collocati all’interno delle gabbie di rilascio del centro di involo appositamente realizzato nell’area di Bocca d’Ombrone. I giovani saranno nutriti almeno due volte al giorno con pesci freschi tagliati a pezzi, appartenenti a varie specie. Il comportamento dei piccoli e il loro stato di salute saranno monitorati a distanza mediante l’utilizzo di una telecamera mobile, attualmente posizionata nella palude della trappola.

In prossimità delle gabbie saranno collocate due-tre piattaforme, ad una distanza di poche decine di metri, in posizione aperta. Dopo il rilascio il pesce verrà posto su queste piattaforme, larghe circa un metro quadrato e coperte di poseidonia. «I giovani falchi – prosegue Sforzi - volano a circa 52 giorni di età, quindi gli uccelli saranno rilasciati dopo circa tre settimane dall’arrivo ai nidi artificiali. Ciò avverrà con circa 10-14 giorni di ritardo sul normale tempo dell’involo. Questo riduce al minimo i problemi dei primi voli e permette alle penne timoniere di essere sufficientemente rigide, per sostenere una piccola trasmittente radio».

Da questo stadio i falchi pescatori saranno monitorati regolarmente mediante osservazione diretta e radiotelemetria.

Al fine di favorire la riuscita del progetto, considerata l’ampia valenza conservazionistica di buona parte della costa della Toscana meridionale per la specie, saranno presi contatti con gli enti gestori di altre aree protette per la costruzione di ulteriori nidi artificiali in aree prossime al Parco, per esempio la riserva naturale della Diaccia Botrona, le oasi Wwf Laguna di Orbetello e Lago di Burano ed il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano.

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