[25/09/2007] Aria

A Montreal accordo storico per l’ozono

LIVORNO. La riunione degli Stati membri per il ventesimo anniversario del Protocollo di Montreal, ha deciso il blocco e la successiva eliminazione degli idroclorofluorocarburi (Hcfc), sostanze chimiche che contribuiscono al riscaldamento climatico. Les Hcfc sono stati adottati negli anni ’80 per rimpiazzare i clorofluorocarburi (Cfc), distruttori dell’ozono atmosferico, come sostituti temporanei che dovevano originariamente essere eliminati entro il 2030 nei Paesi sviluppati ed entro il 2040 in quelli in via di sviluppo, ma alcuni studi hanno dimostrato che queste sostanze sono una delle cause del riscaldamento. I partecipanti al summit mondiale di Montreal hanno quindi accettato di bloccarne la produzione da qui al 2013 (almeno al livello di produzione 2009-2010) e di eliminarla completamente entro 10 anni. La scomparsa degli Hcfc potrebbe aiutare a restaurare più rapidamente la cappa di ozono e da Montreal arriva un forte segnale per «lo sviluppo rapido di tecnologie e di prodotti chimici di rimpiazzo».

I Paesi in via di sviluppo hanno accettato di ridurre la loro produzione ed il loro consumo del 10% nel 2015, del 35% nel 2020 e del 67.5% entro il 2025, con l’eliminazione totale entro il 2030, cpn un approdo flessibile accordato loro per il 2040. La decisione è accompagnata da un accordo dei 191 Stati aderenti al Protocollo di Montreal per fornire finanziamenti adeguati. I costi di questa nuova (e doverosa) accelerazione sugli Hcfc verrà valutato da una equipe di esperti che informeranno i governi. Entro il 2008 dovrà essere quindi rimpinguato il fondo multilaterale vigente che ha gia erogato oltre 2 miliardi di dollari per aiutare i Paesi in via di sviluppo a ridurre i gas mangia-ozono.

In un comunicato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon «si rallegra particolarmente del fatto che questo accordo storico sia stato concluso alla vigilia della riunione di alto livello sui cambiamenti climatici che ha convocato al margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Spero che gli Stati membri manifesteranno lo stesso sentimento d’urgenza e la stessa audacia di cui hanno dato prova quando affronteranno l’origine dei gas serra».

Anche per Achim Steiner, direttore esecutivo del Programma Onu per l’ambiente (Unep) l’accordo raggiunto è «storico». «I governi – aggiunge - hanno un’occasione d’oro per affrontare simultaneamente la sfida del riscaldamento climatico e quella delle protezione della cappa di ozono. Montreal dimostra che quando le nazioni sono unite, possono fare molto e in numerosi settori. Dimostra anche come I trattati internazionali, in questo caso il Protocollo di Montreal e la Convenzione-quadro delle Nazioni Unite sui le cambiamenti climatici, possono avere una portata ben più importante quando sono basati sul consenso scientifico e se mobilitano i metodi tecnologici ed economici per agire».

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