[24/09/2007] Recensioni

La Recensione. Acquisti pubblici sostenibili a cura di Simona Cerrai, Pietro Novelli, Simone Ricotta

“Questo materiale si propone l’obiettivo di offrire da un lato un sintetico quadro degli orientamenti tecnico – normativi in materia [ di acquisti verdi], dall’altro di fornire strumenti tecnico – operativi agli operatori delle amministrazioni. La sua diffusione consentirà di introdurre criteri di preferenza per la spesa verde nel sistema degli acquisti delle amministrazioni pubbliche toscane, orientando altresì il mercato dei produttori in termini di ecoefficenza e di sempre maggior rispetto per le condizioni di lavoro e per i diritti umani lungo tutta la filiera produttiva”.

Non è certo il primo documento sugli acquisti pubblici verdi e non è certo la prima esperienza di adozione dello strumento del Gpp, ma il manuale elaborato da Arpat è certamente l’espressione della volontà regionale di implementare tale pratica.

E’ l’esempio di come una pubblica amministrazione potrebbe contribuire alla realizzazione dello sviluppo sostenibile attraverso l’acquisto di materiali ecocompatibili e l’integrazione dei capitolati negli appalti pubblici.

Non solo perché la pubblica amministrazione è per il mercato un consumatore ma allo stesso tempo perchè per il cittadino è l’organo preposto alla “gestione” del territorio. Dunque condiziona il mercato verso le sue richieste e allo stesso tempo offre un esempio comportamentale.

I due effetti non sono indipendenti l´uno dall´altro anzi, sono direttamente correlati fra loro. Se l´obiettivo è la sostenibilità dello sviluppo, come tutti oramai ( almeno a parole dicono) allora il mercato va orientato e il Gpp è uno strumento dal peso non tracurabile.

Gli acquisti effettuati dalla pubblica amministrazione rappresentano infatti circa il 16% del Pil dell’Unione europea e in Italia il 17%.

Il Gpp ( Green public procurement) infatti, è l’approccio in base al quale lo stato, le regioni, i comuni integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo d’acquisto.

Lo stimolare le innovazioni dal lato della domanda pubblica stimola e orienta la ricerca, la diffusione di tecnologie innovative e lo sviluppo di prodotti ambientalmente più validi dal lato dell’offerta. Questo perché tra produttori e consumatori esiste uno stretto legame di condizionamento: mentre la pubblica amministrazione integra criteri di preferibilità ambientale nell’ acquisto di carta, manufatti e beni derivanti da materiale riciclato e nella fase di selezione dei candidati per gli appalti pubblici, produce informazioni funzionali alla produzione di prodotti e servizi più rispettosi dei criteri ambientali.

Le imprese che vogliono lavorare con una pubblica amministrazione che adotta la politica del Gpp devono necessariamente convertire la loro produzione e la loro gestione verso questo nuovo modello di mercato prodotto dall’ente.

Ma adottare lo strumento del Gpp presuppone una operazione preventiva.

Del resto sposare la filosofia della spesa verso il "verde" vuol dire muoversi verso la sostenibilità e una politica orientata alla sostenibilità che integra l’aspetto economico con quello ambientale e sociale non può prescindere dall’analisi degli aspetti culturali, formativi e informativi che possono influenzare l’individuo-dipendente pubblico – cittadino e la comunità. I tre aspetti incidono sulla percezione, sulla volontà, sulla valutazione delle problematiche, sulla visione della realtà, sui meccanismi di partecipazione e assunzione di responsabilità e sulle dinamiche di mercato. Hanno, dunque, una forte rilevanza e richiedono un impegno programmatico all’interno di un percorso che coinvolge la politica, le istituzioni e la società. Ed una azione sinergica di questi livelli costituisce il pre-requisito essenziale di tutte le politiche per la sostenibilità. Prerequisito che, occorre riconoscerlo, è appena allo stato nascente.

Ecco dunque che risulta necessaria la realizzazione di percorsi educativo – formativi sul consumo sostenibile destinati al personale degli enti.

Gli acquisti verdi – e lo afferma anche la Commissione europea - sono una grande sfida per il mercato europeo e per tale ragione le conoscenze su questo argomento devono essere diffuse il più possibile all’interno delle pubbliche amministrazioni, tra le regioni e addirittura tra gli stati.

Su incarico della Commissione la Öko Institut e Iclei ha predisposto uno studio – pubblicato lo scorso luglio - sui vantaggi e opportunità per gli enti pubblici derivanti dall’acquisto di prodotti e servizi verdi. Lo studio mette in luce la necessità, per un ulteriore sviluppo di questo settore, di impegni ad alto livello e di un’intensa comunicazione dei risultati ottenuti, nonché la comprensione che non è solo il prezzo a determinare la convenienza di un prodotto o di un servizio.

La buona pratica della “spesa verde” genera dunque, innovazioni di tipo organizzativo nella stessa pubblica amministrazione. Sia interno (come nella modalità di gestione degli acquisti), sia esterno (come la costituzione di network, le reti Gpp sul tema degli appalti sostenibili) con ricadute sui cittadini.

In definitiva “l’auspicio è che il buon esempio dell’amministrazione pubblica, insieme ad un’offerta più costante e più ampia “di qualità globale” da parte dei produttori, possa orientare anche i cittadini verso scelte di consumo consapevole”.

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