[20/09/2007] Comunicati

Al Gore: «No tasse sui redditi, ma su emissioni e inquinamento»

LIVORNO. L´ex vicepresidente americano, Al Gore, ha inaugurato il suo nuovo tour di conferenze cominciando non casualmente da Sydney, dove ha incontrato una platea di un migliaio di imprenditori e dirigenti d’azienda.

Al Gore ha infatti affermato che l´Australia (che insieme agli Stati Uniti e a pochi altri Paesi in via di sviluppo si è sempre rifiutata di aderire al Protocollo di Kyoto) «può avere un ruolo chiave nel dare impulso alla riforma politica in Usa firmando la nuova fase del protocollo di Kyoto, che entra in vigore il prossimo anno. Per molte ragioni, i nostri due paesi sono stati di impedimento a livello globale verso ciò che abbiamo bisogno che avvenga - ha detto Gore al Global business forum - Se l´Australia cambia rotta su Kyoto e si impegna entrando nel trattato, sarebbe impossibile per gli Usa resistere alla pressione. Questo è un momento in cui l´Australia può spostare l´equilibrio».

Gore ha poi ricordato che sia gli Usa sia l’Australia avranno nuovi leader nel 2012, quando si prevede che l´accordo internazionale in sostituzione di Kyoto sarà stabilito entro la struttura Onu. Pur evitando riferimenti specifici alle imminenti elezioni in Australia, dove l´opposizione laburista è nettamente favorita nei sondaggi sul governo conservatore, Gore ha detto che «l´evoluzione della leadership può aiutare ad ottenere impegni cruciali da parte di economie di rapida crescita come Cina e India».

L’ex vicepresidente ha poi fatto una proposta provocatoria e concreta al tempo stesso: che le imposte sulle aziende e anche quelle sui redditi siano abolite e sostituite da tasse sulle emissioni di gas serra e sull´inquinamento, per incoraggiare l´occupazione e scoraggiare i danni all´ambiente. Utilizzare insomma la leva fiscale che in effetti ha dimostrato di funzionare e di poter contribuire concretamente a riorientare l’economia verso la sostenibilità.

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