[19/09/2007] Rifiuti

Rifiuti di Bagnoli a Piombino: «Ds e Margherita si pronuncino sul referendum»

«E’ ora che Ds e Margherita si pronuncino sul referendum». E’ questa la richiesta fatta dal circolo di Rifondazione Val di Cornia, che sottolinea che «l’opinione pubblica ha il diritto di sapere se il futuro Partito democratico è d’accordo nel dare l’ultima parola ai cittadini sulla vicenda dei fanghi di Bagnoli». Per Rifondazione comunista l’esito del confronto pubblico sul destino dei fanghi di Bagnoli non può che essere il referendum consultivo sul quale sarebbe opportuno che anche il futuro Partito democratico prendesse posizione come hanno già fatto altre singole forze politiche della stessa maggioranza che si sono espresse a favore della consultazione popolare.

Per Rifondazione l’operazione «è da respingere in blocco. I rifiuti di Bagnoli dovranno essere trattati e utilizzati a Napoli mentre a Piombino occorre finalmente muoversi per risolvere i gravi problemi connessi ai rifiuti della Lucchini passati, presenti e futuri. Le modifiche proposte, ancorché scaturite a seguito della forte mobilitazione popolare in città, non sono sufficienti. Anzi, sono la testimonianza della inadeguatezza e della pericolosità delle modalità con cui l’Amministrazione comunale piombinese ha condotto la vicenda».

Intanto il comitato No fanghi rimanda al mittente le accuse di mancanza di dialogo: «Il documento di alcuni partiti della maggioranza contiene cose non vere e una grave omissione. Non siamo noi a rifiutare la discussione, ma loro stessi. Siamo stati presenti e siamo intervenuti agli incontri pubblici organizzati dalle istituzioni a Piombino e negli altri Comuni. Al contrario, alle iniziative pubbliche del Comitato loro non si sono mai visti. Dunque, per favore, la si smetta con questa finta richiesta di dialogo. E’ proprio il Comitato invece protagonista del confronto e del dialogo con le istituzioni: il 26 settembre saremo al Senato per un’audizione della Commissione ambiente e il 4 ottobre incontreremo l’assessore regionale all’ambiente Bramerini».
Sulla questione dirimente oggi sul tappeto, quella del referendum consultivo, il Comitato No fanghi giudica grave che «il documento non dica assolutamente niente. E’un’omissione grave – continua il comitato - tanto più venendo da forze politiche di governo della città. Hanno paura di far esprimere davvero i cittadini? Credono questi partiti che il tema sia insignificante? Oppure credono il contrario? Diano una chiara risposta politica, preliminare a tutto».

Il comitato No Fanghi ne approfitta quindi per riassumere la situazione complessiva: «Piombino e Bagnoli hanno entrambi un problema di bonifica e di rimozione di rifiuti. Le vasche del porto di Piombino devono essere riempite con i materiali di Piombino, le vasche del porto di Napoli con quelli di Bagnoli. Solo così si possono risparmiare decine di milioni di euro pubblici per il trasporto, attenuare i rischi ambientali e trovare soluzione per le montagne di scarti industriali accumulati a Bagnoli e a Piombino. Se si vuole davvero modificare l’accordo dunque cominciamo dal togliere i fanghi di Bagnoli per evitare lo scambio tra ambiente e sviluppo. Le modifiche ventilate infatti non risolvono certo i problemi da noi posti a partire dalla giustezza di un progetto di trasferimento a Piombino dei rifiuti di Bagnoli. Attendiamo di leggere un documento ufficiale per giudicarlo nel merito. Nel frattempo noi continuiamo ad informare e discutere con i cittadini».

Torna all'archivio