[18/09/2007] Rifiuti
PIOMBINO (Livorno). Il comitato No fanghi giudica irrispettoso l´invito da parte della Bagnoli Futura a visitare la loro colmata. «Cosa dovremo andare a vedere? – si chiedono dal comitato - Il disastro di una società, la Bagnoli Futura che come scriveva Repubblica l’11 marzo scorso, in cinque anni ha dimostrato tutta la sua inettitudine e insulsaggine». Il comitato piombinese quindi prova a ripercorrere la storia della società partenopea:
«Nel 1996 viene affidata la bonifica di Bagnoli alla Bagnoli SpA con una dotazione di 400 miliardi di lire. Dopo appena sei anni si constata che il suo bilancio è fallimentare: non ha bonificato le aree dimesse, non ha demolito i capannoni e non ha rimosso la colmata».
«Nel 2002 la società – continuano dal comitato - viene sciolta senza che nessuno si sia premurato di dare conto pubblicamente di questi miliardi spesi per non fare nulla. Viene costituita la Bagnoli Futura di cui Casimiro Monti (già assessore dei Verdi) diviene vice presidente. Viene varato un nuovo piano che prevede la rimozione della colmata con una spesa di 80 milioni di euro». Il 2002 e il 2003 se ne vanno invece nell´illusione di accaparrarsi la Coppa America di vela che invece va a Valencia.
«Nessun problema – si legge ancora nel comunicato del comitato - Rocco Papa, presidente di Bagnoli Futura, dichiara alla stampa (Repubblica 8.7.2006) che "la bonifica finirà nel 2011", venti anni dopo la chiusura dell´Ilva».
E siamo al 9 marzo scorso quando l´Arpac denuncia che “la bonifica è un fallimento, Bagnoli è inquinata al 90%”.
«Nello stesso giorno – conclude il comitato - si dà la notizia che la colmata (definita nel 1996 dall’allora ministro dell´ambiente Edo Ronchi "una bomba ecologica") sarà portata a Piombino. Su Bagnoli Futura piovono pesanti critiche da tutte le parti e si evoca un suo commissariamento visti i costi scandalosi della bonifica che non hanno raffronti in Europa e nel mondo: 3 miliardi di lire per ettaro. Insomma, vedi Bagnoli e poi paga!».