[14/09/2007] Urbanistica

Cava di Calenzano, l´assessore Papi fa il punto

FIRENZE. Le vertenze e i contenziosi sul territorio tra pubblica amministrazione da una parte e associazioni e cittadini dall’altra, sono numerosissime: talvolta oltre che nel merito si discute anche sul metodo. Un esempio in tal senso è quello del Polo estrattivo di Calenzano. Si tratta di un progetto di una grossa cava di cui greenreport aveva dato nota oltre un anno fa riportando sia l’opinione dei Comitati di cittadini, sia la risposta del sindaco di Calenzano. I cittadini sostengono, in pratica, che la cava farebbe sparire il Poggio alle Macine, una collina alta circa 400 metri ed estesa 70 ettari, attraverso l’escavazione di 20 milioni di metri cubi di pietrisco in 20 anni.

Ricordiamo che il progetto presentato dal Consorzio estrattivo “La Cassiana” è già stato sottoposto alla procedura di Via che è iniziata nel luglio 2002 e si è conclusa nel 2004 con la bocciatura del progetto stesso, considerato da vari Enti (provincia di Firenze, Asl, Arpat) incompatibile con l’ambiente. L’amministrazione da noi sentita (maggio 2006) era in attesa di incontrare il Consorzio che avrebbe dovuto presentare un nuovo progetto almeno in via preliminare. Venendo all’anno in corso, e precisamente al febbraio, la giunta comunale di Calenzano ha chiesto al “Consorzio estrattivo La Cassiana”, di presentare entro il 30 settembre prossimo un nuovo progetto da sottoporre ad una nuova procedura di Via.

Recentemente, il 13 luglio scorso, i Comitati di cittadini scrivono all’amministrazione chiedendo chiarimenti in merito. La risposta dell’amministrazione comunale, avvenuta qualche settimana dopo per mano dell’assessore all’urbanistica, non è stata ritenuta sufficientemente chiara dai Comitati. Greenreport ha quindi intervistato direttamente l’assessore Elena Papi.

Assessore, nel maggio 2006 il sindaco Carovani ci informava di un incontro con il Consorzio che vi doveva illustrare almeno la parte preliminare del nuovo progetto. Ci sembra di capire che ad oggi il nuovo progetto non ci sia ancora «no, ancora non è stato presentato». E questa scadenza del 30 settembre che avete dato alla proprietà (al Consorzio La Cassiana), sulla quale hanno chiesto lumi anche i Comitati di cittadini? «Vede, abbiamo degli impegni programmatici che ci siamo assunti, fissati degli obiettivi di legislatura e quindi stabilito delle scadenze. Nello specifico abbiamo poi tenuto conto della pianificazione, del Praer (Piano regionale attività estrattive e di recupero approvato a fine febbraio ndr), dell’approvazione del nostro regolamento urbanistico. Dopo questi passaggi, qualche mese fa, abbiamo scritto alla proprietà proponendo la scadenza del 30 settembre: una arco temporale ritenuto da noi congruo per poter ricevere il nuovo progetto. I cittadini ci chiedono: e se la scadenza non venisse rispettata? Vedremo e valuteremo le motivazioni eventuali che possono essere molte. Del resto mancano ancora quasi 20 giorni».

I Comitati di cittadini citando la definizione che lei ha dato al “polo estrattivo” «progetto complesso e intervento delicato», chiedono che il controllo democratico e la partecipazione siano svolti in modo particolarmente approfondito, anche in queste fasi che sembrano “burocratiche” ma che, secondo i cittadini, rivestono un’importanza fondamentale per le decisioni finali. Cosa risponde?
«Ribadisco: l’intervento è delicato e i cittadini saranno debitamente informati. Quando ci sarà il progetto seguiremo l’iter di legge per il confronto pubblico e la partecipazione».
Il sindaco aveva assicurato che al momento della presentazione del progetto il percorso di partecipazione sarebbe andato al di là delle osservazioni previste per legge, senza affrettare i tempi: non resta che attendere affinché il confronto si concentri sul merito.

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