[13/09/2007] Rifiuti
L’aveva annunciato il Sole 24 ore stamani, bruciando tutti ma “nascondendo” la notizia quasi in fondo al giornale. Invece è tutto terribilmente vero. Il ministero dell’ambiente ha buttato via questo primo anno e mezzo trascorso a cercare di riformare il codice dell’ambiente che il ministro Altero Matteoli con un colpo d’ala aveva fatto passare negli ultimissimi giorni del governo Berlusconi. Per un errore tecnico-amministrativo infatti, il governo ha rinviato alle camere il decreto correttivo fuori tempo massimo. E la legge parla chiaro: se si va oltre il tempo stabilito il provvedimento decade, semplicemente non esiste più. «Un fatto gravissimo – è il laconico commento del senatore Francesco Ferrante – un pasticcio commesso dal governo nel secondo passaggio: sforati i termini il provvedimento semplicemente non esiste più».
Che succede ora? Succede che si riparte da zero, e infatti stamani il Consiglio dei ministri ha approvato d’urgenza un nuovo decreto correttivo al codice ambientale che reca una disciplina unificata in materia di valutazione di impatto ambientale e di smaltimento dei rifiuti. Il testo sarà quindi trasmesso alle Commissioni parlamentari.
L’iter riparte da zero e dovrà concludersi entro aprile, altrimenti il codice Matteoli avrà il via libera definitivo.
«Il tempo è veramente poco e c’è di mezzo anche la finanziaria – continua Ferrante - ma responsabilmente faremo tutto il possibile per completare l’iter entro aprile».
C’è da capire a questo punto una cosa: se davvero si tratta di un errore tecnico amministrativo, paradossalmente non ci dovrebbero essere troppo problemi, perché i decreti correttivi erano ormai giunti quasi alla fine dell’iter. Riproponendo stamani un testo analogo ma riunificato il doppio passaggio governo-parlamento potrebbe essere in teoria velocissimo. Se invece quella dei tempi fosse solo una scusa dietro la quale si nascondono dissensi sul testo, allora il completamento dell’iter apparirebbe alquanto improbabile.