[12/09/2007] Rumore

Arpat: l´aeroporto fiorentino è sempre più rumoroso

FIRENZE. E’ stata inviata da Arpat al comune di Firenze, alla provincia, alla regione Toscana, e all’Aeroporto, la relazione relativa al 2006 riguardante il monitoraggio sistematico dell´impatto acustico derivante dall´aeroporto "Amerigo Vespucci” nel territorio del comune di Firenze. Nel contempo è stata richiesta dall’Agenzia la convocazione della Commissione aereoportuale, per poter affrontare le tematiche del necessario risanamento acustico e dei voli notturni.

Ma vediamo cosa dicono i dati. Le misure strumentali sono state eseguite nelle stazioni ormai note come M1 e M3, ritenute significative per la misura del rumore aeroportuale, ed in cui il monitoraggio era già stato effettuato negli anni precedenti.

Ricordiamo che la postazione M1 è situata presso l’argine del fosso Macinante sulla verticale della linea di volo, ad una distanza di 1350m dalla testata della pista, a circa 1500m dal punto in cui gli aerei toccano terra, ed a circa 2200m dal punto in cui gli aerei si sollevano dalla pista. Quindi la postazione di misura M1 è significativa per quel che riguardo l’impatto della struttura aeroportuale sui ricettori posti al di fuori delle aree di rispetto A, B e C definite secondo al zonizzazione acustica approvata nel 2005.

La postazione M3 è invece situata presso l’abitato di Quaracchi, in prossimità della verticale della linea di volo, ad una distanza di circa 1000m dalla testata della pista, a circa 1150m dal punto in cui gli aerei toccano terra, ed a circa 1850m dal punto in cui gli aerei si sollevano dalla pista. Questa postazione si trova vicino ad un condominio residenziale all’interno dell’area di rispetto aeroportuale, inquadrata in zona A. Come prevede la normativa è stata fatta una campagna di misurazione a quadrimestre e i valori di Lva (livello di valutazione del rumore aeroportuale) misurati nell’intero anno, registrano un incremento dei livelli di rumore rispetto all’anno precedente con scarti massimi fra le misure del 2005 e quelle del 2006 pari a 0,8 dB nella stazione M3.

Secondo quanto riporta l’Agenzia, constatato che il numero di movimenti aerei è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2005, l’incremento dell’indice di rumore aeroportuale è da imputarsi sostanzialmente, oltre al raddoppio dei voli notturni rilevato nel mese di maggio, ad un probabile aumento della rumorosità del velivolo medio e ad una diversa composizione del traffico aereo spostata sui velivoli più rumorosi.

In effetti nel 2006 oltre alla presenza di Bae e Airbus, hanno operato presso l’aereoporto anche i rumorosi Boeing 737 pur con numero limitato di movimenti. A stretto giro telefonico abbiamo chiesto un primo commento ai dati a Angelo Cappelletti di Legambiente Firenze, che insieme ai Comitati di cittadini, sta seguendo da vicino la vicenda.

«Questi dati non ci sorprendono. Tra l’altro abbiamo notato che sono aumentati atterraggi e decolli fuori dagli orari contrattati. Abbiamo già chiesto nelle scorse settimane incontri sia alla presidenza dell’aereoporto, sia all’amministrazione comunale, sia a quella di quartiere. Per ora nessuna risposta».

Avete avanzato qualche proposta specifica che ci può anticipare?
«Senza dubbio. Tutta l’area in questione è sottoposta a molteplici impatti che provocano non solo rumore ma ad esempio anche inquinamento dell’aria. Noi chiediamo un piano complessivo di salvaguardia di tutto il territorio. Nello specifico si potrebbe partire rivedendo i limiti della zonizzazione acustica dell’intorno aereoportuale».

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