[11/09/2007] Rifiuti

Rifiuti di Bagnoli, venerdì a Piombino un incontro con i politici campani

PIOMBINO (Livorno). I gruppi consiliari piombinesi dei Comunisti italiani, Verdi, e Sinistra democratica hanno promosso per venerdì prossimo un incontro pubblico con alcuni rappresentanti delle Regione Campania e Toscana per sentire direttamente e per confrontare le posizioni relative all’accordo in via di definizione per trasferire i rifiuti dell’area di Bagnoli a Piombino.

E’stata quindi accolta con favore la proposta dell’assessore provinciale Anna Maria Marrocco, che aveva proprio ipotizzato un confronto con gli amministratori napoletani. L’appuntamento è per venerdì 14 settembre alle 16 nella Saletta Rossa del Comune di Piombino.

Domani pomeriggio invece alle 16.30, al termine della seduta ordinaria del consiglio comunale di Campiglia Marittima, si terrà una seduta straordinaria in forma aperta che avrà come oggetto l’accordo di programma per gli interventi di bonifica del mare e della costa all’interno dei siti di interesse nazionale di Piombino e di Napoli Bagnoli- Coroglio.

Sempre sullo stesso tema è in programma per lunedì 17 settembre alle 16,30 un’assemblea pubblica a San Vincenzo, all’interno del palazzo della Cultura in piazza Mischi.

Registriamo altri due interventi, il primo è di Paolo Profeti, membro del Comitato No Fanghi: «E´ opinione diffusa che il piatto avvelenato dei fanghi sia stato cucinato fuori dalla cucina di del sindaco Anselmi - scrive Profeti - Si tratta di un " pacchetto" di quella società di brocheraggio (come l´ha definita il nuovo anninistratore delegato) che è sviluppo Italia con il coinvolgimento dell´Autorità Portuale piombinese, avvalendosi anche di collaboratori regolarmente retribuiti ( vedi bilanci di S.I.) che avevano svolto nel recente passato funzioni pubbliche nella stessa area portuale».

«E´ probabile che in una prima fase Anselmi abbia decisamente sottovalutato la vicenda (vedi la decisa stroncatura, quando per la prima volta la notizia di un possibile trasloco della colmata di Bagnoli a Piombino appare sulla stampa: " di quella roba noi ne abbiamo anche troppa" rispose ).
Dunque tutto fa credere - prosegue Paolo Profeti - che alla fine il sindaco Anselmi abbia ceduto a forti pressioni esterne, tanto che si lasciava scappare in una intervista successiva alla sua adesione al progetto: "non capita tutti i giorni ad un sindaco poter mettere le mani su 274 milioni di Euro".
Non c´è dubbio che quella cifra (in realtà si rivelerà poco più di un bluff) sollecitò nell´immediato le corde di quella " presunzione" tanto criticata e fecero intravedere ad Anselmi le soluzioni ai suoi "desiderata"».

Invece della gloria per Anselmi secondo il membro del comitato questi sono i giorni «in cui può assaporare tutta la sua impopolarità. Se malauguratamente dovesse respingere la richiesta di referendum, passerebbe alla storia di questa città come un sindaco antidemocratico e per tutti e per sempre sarebbe "il sindaco dei fanghi".
Ci rifletta il sindaco Anselmi, è ancora in tempo ad individuare una via d´uscita onorevole, non c´è da inventarsi nulla, basterebbe solo il buon senso, ma di argomenti tecnici, giuridici, economici e politici ce ne sono fin troppi per dire un "no" che taglierebbe la "testa al toro" e gli restituirebbe, forse con ancora più legittimità l´immagine di un sindaco che traghetta questa città dal passato al futuro».

Il secondo intervento invece è della segreteria di Rifondazione Val di Cornia: «Se la colmata di Bagnoli non fosse contaminata che bisogno ci sarebbe di rimuoverla?» si chiede Alessandro Favilli, che è convinto che l’operazione contenga «rischi ambientali legati al trasporto, allo stoccaggio e al trattamento dei rifiuti, rischi che finora si sono tenuti da parte cercando di giustificare l’enorme spreco di risorse pubbliche e non ascoltando la grande preoccupazione che si è diffusa a Piombino e in tutta la Val di Cornia».

«Essa continua a configurarsi in realtà come un’operazione di scambio ambiente-sviluppo che va contro i bisogni economici ed occupazionali di questo territorio - prosegue il segretario di Rifondazione - In ballo non c’è solo l’ambiente, ma anche il lavoro e l’economia della nostra zona. Ha ragione il responsabile ambiente dei DS a parlare di superficialità nella predisposizione e nella gestione dell’accordo di programma che dovrebbe dare il via al progetto. È chiaramente superficiale un accordo che dice di voler fare tanti interventi e poi prevede solo una minima parte delle risorse finanziarie necessarie (196 invece di 688 milioni promessi),come conferma anche l’intervento della Port Autority di Piombino quando dice che ci vorrebbero molti anni a fare tutto e che quindi non è possibile impegnare fin da ora i soldi necessari. Allora va detta la verità ai cittadini, ai lavoratori e alle imprese. Qui siamo in presenza di promesse politiche che non trovano riscontro negli atti e nei documenti, poi i ministri e i sindaci cambieranno e degli accordi resterà solo il mesto ricordo, così come è avvenuto a Bagnoli, che doveva essere bonificato in base ad un accordo del lontano 2003; invece si sono consumati inutilmente solo tempo e soldi. Non vorremmo che alla fine anche qui restassero solo nuovi cumuli di rifiuti senza che si fossero realizzati gli interventi promessi. Proponiamo che si discuta realmente dello sviluppo del porto, degli aspetti infrastrutturali e delle bonifiche di Piombino, senza per questo far muovere ingenti quantità di scorie industriali da una parte all’altra del Paese».

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