[10/03/2006] Urbanistica

Il distretto della nautica a Piombino, un percorso lineare

PIOMBINO (Livorno). Da più giorni si assiste, su queste pagine, ad un interessante confronto di opinioni sul tema del diportismo nautico sulla costa piombinese.
Vorrei a questo proposito precisare alcuni aspetti, sul piano del metodo e sul piano del merito, specie per coloro che conoscono poco le dinamiche locali ed il percorso intrapreso dal Comune di Piombino in questi anni (diversamente da chi è intervenuto su queste pagine avendo ricoperto, o ricoprendo tuttora, ruoli istituzionali in questo territorio).

Sul piano del metodo. Il Comune di Piombino si è dotato, nel 2001, di uno studio complessivo, se pure di carattere settoriale, al fine di individuare le potenzialità di sviluppo del diportismo nautico, individuando possibili localizzazioni ritenute compatibili con le dinamiche costiere. Ciò nella convinzione che Piombino, in relazione a vari fattori, quali:
la particolare collocazione geografica che ne fa la naturale “porta di accesso” all’arcipelago toscano;
i buoni collegamenti con il corridoio plurimodale tirrenico;
la disponibilità di aree a terra interne o contigue ad ambiti industriali e portuali;
la possibilità di attivare positive relazioni con il sistema delle risorse culturali-naturalistiche-archeologiche già valorizzate nell’ambito del sistema dei Parchi della Val di Cornia;
potesse ragionevolmente accogliere un «distretto della nautica» (comprendente attrezzature diportistiche per tipologie diversificate di natanti, servizi connessi, attività produttive legate alla filiera nautica) con l’obiettivo di contribuire al processo di diversificazione economica già in atto nel territorio, peraltro confermato, nelle sue linee essenziali, dai recenti studi socio-economici prodotti dall’Irpet e dal Cles. Contribuire, certo, e non proporsi velleitariamente come fattore di sviluppo sostitutivo di un’economia industriale che continua, e auspicabilmente continuerà, a svolgere un ruolo determinante per tutta la Val di Cornia.
Un percorso del tutto lineare e autonomo quello attivato dall’amministrazione comunale, non certo a “rimorchio” delle istanze e delle pressioni del mondo imprenditoriale (di matrice speculativa o meno), che pure esistono, come la stampa locale in questi giorni non manca di riportare puntualmente.
Sulla scorta di tale studio preliminare e di quelli ulteriori che dovranno essere effettuati (indagini di ordine economico sulle tendenze del settore del diportismo nautico e la cantieristica, indagini sul rischio idraulico e di carattere idrogeologico, ecc.) verranno quindi assunte consapevolmente e in tutta autonomia le scelte definitive di pianificazione, nel quadro delle linee strategiche di assetto territoriale e di sviluppo del Piano Strutturale d’Area in corso di stesura definitiva presso il Circondario della Val di Cornia.
Nel solco della tradizione pluridecennale di pianificazione coordinata, i comuni della Val di Cornia si stanno infatti apprestando ad adottare un unico Piano Strutturale esteso ai Comuni di Piombino, Campiglia Marittima e Suvereto, che comporterà anche un raccordo con i comuni di SanVincenzo e Sassetta, nella convinzione che i temi strategici di governo del territorio debbano rispondere a logiche pianificatorie di livello sovracomunale.

Sul piano del merito. Non sottovalutando la delicatezza e l’estrema attenzione che il tema impone, vale la pena evidenziare che tutte le ipotesi localizzative contenute nello studio ricordato si attestano su aree già caratterizzate dall’esistenza di opere foranee esistenti e collocate in contesti, industriali o portuali, fortemente antropizzati e infrastrutturati: molo Batteria in prossimità della diga foranea del porto commerciale-passeggeri, il bacino della Chiusa, la foce del Cornia in prossimità della darsena della centrale termoelettrica dell’Enel.
Complessivamente il tratto di costa considerato, che va da Punta Semaforo ad ovest alla Centrale dell’Enel ad est, presenta caratteri oggettivamente diversi rispetto alla fascia costiera che si estende ad est dell’Enel e la costa alta rocciosa che si estende ad ovest fino al golfo di Baratti, di grande pregio paesaggistico ed ambientale.
Certamente permangono in questo ambito residue aree palustri da tutelare (che peraltro hanno avuto dal 1994, anno di adozione del Prg vigente, ad oggi alterne vicende urbanistiche) anche al fine di garantire la permanenza di corridoi ecologici di connessione con la vicina Oasi Orti Bottagone, e mantenere una discontinuità tra gli insediamenti industriali esistenti. Così come si dovrà in ogni modo cercare che le nuove attrezzature per il diportismo rappresentino un’occasione di integrazione fisica e funzionale con la città di Piombino, accrescendone il ruolo urbano.
E’ proprio questo il tema, delicato e complesso, che certo richiederebbe utilmente un quadro di riferimento regionale, che il Comune di Piombino, con gli altri Comuni del Circondario, si propone di affrontare definendo una propria visione strategica da sottoporre a Regione e Provincia nell’ambito del nuovo processo di pianificazione d’area.

*dirigente del settore Programmazione territoriale ed economica del Comune di Piombino

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