[07/09/2007] Rifiuti

Rifiuti Bagnoli-Piombino: si susseguono riunioni tecniche ed iniziative politiche

LIVORNO. Il comitato No Fanghi presenterà domani il quesito referendario e le motivazioni che accompagneranno la richiesta di referendum sui fanghi. Il comitato – riunitosi ieri sera – ha già depositato, scrive l’Ansa, la richiesta di referendum per impedire rimozione e trasferimento della colmata di Bagnoli a Piombino. Il quesito referendario – aggiunge l’agenzia - chiede se si è favorevoli all´attuazione dell´accordo, del quale è principale promotore il ministero dell´Ambiente, per il quale è previsto che nel Comune di Piombino ´arrivino e siano stoccati, trattati e utilizzati i materiali provenienti dalla colmata di Bagnoli e i sedimenti dei fondali antistanti i lidi di Bagnoli´.

Intanto sempre ieri si tenuto un importane incontro a Roma, al quale ha fatto seguito quello di oggi in IV Commissione consiliare. Nel summit capitolino Mascazzini, direttore generale del ministero dell’ambiente, secondo nostre notizie, nell´affrontare il tema, avrebbe esplicitamente usato il termine rifiuti. A prescindere se questi debbano essere avviati a smaltimento o a recupero e dove. Alla riunione di oggi in IV Commissione hanno partecipato i tecnici del ministero dell’Ambiente, con il già citato direttore generale Gianfranco Mascazzini, della Regione Toscana, Provincia di Livorno, Arpat regionale e locale, Asl, Agenda 21, Comunità montana dell’arcipelago toscano. Assenti invece i rappresentanti del Comitato per il no, sulla base di una decisione già comunicata nei giorni scorsi.

L’iniziativa ha consentito di ascoltare la voce dei tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Icram che hanno seguito tutte le procedure per la caratterizzazione della colmata di Bagnoli. In un comunicato pervenutoci dall´ufficio stampa del Comune di Piombino si informa che « la Dottoressa Musumeci, dell´Istituto Superiore di Sanità, ha affermato che la colmata di Bagnoli, che riguarda un’area di 156 mila mq, è stata oggetto di caratterizzazione a cominciare dal ’99 ed è stata conclusa nel 2001.Nel ’96 fu nominata una commissione apposita composta da un pool di esperti e docenti universitari tra cui anche il professor De Vivo dell’Università di Napoli. Sulla colmata è stata effettuata una caratterizzazione molto particolareggiata con una maglia di dettaglio di un campione ogni 25 metri, raccogliendo complessivamente 395 carotaggi. Le analisi, effettuate presso il Centro sperimentale metallurgico, un laboratorio referenziato e valutato attraverso una procedura di validazione, sono state inviate anche ad altri tre laboratori internazionali per un ulteriore controllo».

I dati emersi dall’attuazione di questa procedura complessa e incrociata – spiega il Comune di Piombino nella nota - non hanno evidenziato problemi dal punto di vista ambientale e per la salute dei cittadini. La colmata si configura essenzialmente come materiale di cava, loppe e scorie, con un quota parte di riporti e sedimenti saturi, cioè sedimenti sotto l’area di colmata, ma che rientrano nei valori limite fissati dalla legge.

Un quadro ambientale – prosegue la nota - confermato anche nella riunione tenuta a Roma il pomeriggio precedente, in preparazione della commissione consiliare. Anche in quella occasione era stata evidenziata l’assenza di pressioni ambientali di rilievo, ed era stata valutata allo stesso tempo la possibilità di inserire ulteriori elementi di garanzia e di controllo, pur mantenendo i termini già definiti nell’accordo quadro.

La stessa nota informa poi che "su questi temi è intervenuto al termine del dibattito anche l’assessore Luciano Francardi che ha ricordato come l’accordo consenta la realizzazione di due opere fondamentali per il territorio, l’ampliamento del porto e la strada 398, sulle quali tutte le forze politiche sono d’accordo. «Il trasporto e il riutilizzo di questi materiali, che non sono assimibilabili a rifiuti industriali – ha aggiunto Francardi - sono operazioni effettuate normalmente per l’ allargamento e lo sviluppo dei porti» ( da sottolineare che il Piano Regionale di gestione dei rifiuti speciali, a pagina 32 definisce, ovviamente su base di legge, le loppe e le scorie esattamente come rifiuti speciali, ndr).

Sulla riunione della IV commissione sono intervenuti pure i capigruppo di Sinistra Democratica e dei Verdi, Benifei e Ferrante, che, rammaricandosi della assenza del comitato, hanno anche affermato: "è stato colto in pieno l’obiettivo di dare risposte chiare e incontrovertibili sulle caratteristiche dei materiali che dovrebbero arrivare a Piombino e sulla corretta lettura delle pubblicazioni scientifiche del Prof. De Vivo. Oggi sappiamo che il Prof. De Vivo, membro del comitato di esperti che ha rielaborato e verificato la correttezza delle procedure di caratterizzazione della colmata di Bagnoli effettuata nel periodo 1999-2000, la ha anche validata sottoscrivendola. Ed è sulla scorta di quella caratterizzazione che è stata accertata la compatibilità per il riuso della colmata di Bagnoli nelle vasche portuali".

Dall’incontro a Roma, infine, sembra che sia emersa da parte di Mascazzini la disponibilità a inserire nella partita in discussione anche la soluzione al problema dei rifiuti della Lucchini. Nel frattempo a Napoli è stata data la Via per la darsena di Levante che quindi tra breve dovrà essere riempita.

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