[07/09/2007] Comunicati

Ricerca: sulla salute passi da gigante sull´ambiente passi da nano

LIVORNO. Sottoscritto un accordo di esclusiva tra l’Università di Pisa e la ditta inglese “Kirkstall”. La collaborazione con l’azienda, che ha sede a Sheffield e che si occupa di tecnologia legata all’industria farmaceutica, prevede la cessione della licenza commerciale sui bioreattori e lo sviluppo di tali sistemi per l’applicazione nel settore tossicologico. Alla firma erano presenti il prorettore per i Rapporti con le imprese e per il trasferimento tecnologico, Giancarlo Santoprete; i presidenti delle Commissioni sui brevetti e sugli spin-off, rispettivamente Antonio Lucacchini e Pierangelo Rolla, i docenti Arti Ahluwalia e Giovanni Vozzi e gli altri componenti del gruppo impegnato in questa ricerca.

L’invenzione alla base del brevetto dell’Università di Pisa ha già alle spalle diversi anni di studio e si riferisce allo sviluppo di nuovi sistemi di coltura cellulare in grado di replicare le tipiche condizioni fisiologiche presenti all’interno dei diversi distretti anatomici, detti bioreattori. La ricerca ha permesso di sviluppare diverse tipologie di bioreattori: a flusso laminare per lo studio dell’effetto della pressione e/o del flusso di nutrienti sulla morfogenesi dei tessuti, in particolare di quello endoteliale ed epatico; isobaro per lo studio dell’effetto della pressione su espianti di retina di topo per lo studio del glaucoma e della retinite pigmentose; a gradiente di concentrazione per lo studio della morfogenesi cellulare in presenza di gradiente di concentrazione di biomolecole o farmaci; multicompartimentale per lo studio del metabolismo nel caso della sindrome metabolica e del diabete di tipo I; con variazione della portata di nutrienti e della pressione transmurale al fine di studiare l’effetto degli stimoli fisici sul fenomeno del remodelling nel caso di condotti vascolari.
La peculiarità dei sistemi studiati dal gruppo della professoressa Ahluwalia è la facilità di utilizzo da parte di un operatore non specializzato, la modularità del sistema e la possibilità di collegare secondo configurazioni diverse le celle di coltura dinamica della medesima topologia o di topologia diversa, al fine di riprodurre non solo un singolo tessuto ma anche organi e sistemi fisiologici. Tutti questi diversi sistemi sono stati brevettati sia a livello italiano che europeo viste le loro numerose ricadute commerciali.
Questi bioreattori, infatti, possono trovare applicazione nei settori del testing tossicologico e farmacologico; dei testing dei prodotti di cosmesi; dell’ingegneria tissutale per lo sviluppo di tessuti o organi da trapianto; dello sviluppo di anticorpi e virus; dello studio a livello cellulare sia di distretti particolari che di sistemi metabolici al fine di comprendere i meccanismi che sono alla base di diverse patologie; delle applicazioni in cui sono utilizzati animali per il testing in modo da ridurne il loro utilizzo; lo studio dei principi che sono alla base dell’evoluzione delle cellule staminali.

«Negli ultimi anni – ha commentato il rettore Marco Pasquali – abbiamo dato un forte impulso alle attività legate ai brevetti e agli spin-off, rispondendo all’esigenza molto avvertita di tradurre a livello imprenditoriale il potenziale della ricerca che si svolge in Ateneo. In questo settore l’Università di Pisa si sta dimostrando tra le più attive”. Il prorettore Santoprete e i professori Lucacchini e Rolla hanno sottolineato come gli sforzi dell’Ateneo nel campo della brevettazione inizino a dare i loro frutti sia dal punto di vista del ritorno economico che da quello del consolidamento di una mentalità imprenditoriale da parte dei docenti e del personale. La collaborazione con la “Kirkstall” rappresenta un passo importante in entrambe queste direzioni. “Nel soggiorno pisano – ha concluso il dottor Wilkinson – ho avuto modo di conoscere la grande mole di ricerche sviluppate all’interno dell’Ateneo e credo quindi che l’accordo odierno possa essere l’inizio di una lunga e proficua collaborazione».

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