[07/09/2007] Comunicati

Le Ong fanno un network mondiale per informare sui pericoli del cambiamento climatico

LIVORNO. Si conclude oggi a New York la sessantesima conferenza annuale di United Nations department of public information (Dpi) ed Organizzazioni non governative (Ong) alla quale hanno partecipato più di 2.000 rappresentanti di 500 associazioni provenienti da oltre 80 paesi, scienziati e rappresentanti degli Stati membri e della Agenzie dell’Onu, del settore privato e dei media per discutere del riscaldamento climatico e delle sue conseguenze sul pianeta, i popoli indigeni, la sicurezza idrica, l’utilizzo della terra e l’energia.

La Conferenza ha adottato la dichiarazione “Climate ch’ange threats – an Ngo frameworks for action” dove si prende atto dell’evidenza scientifica del cambiamento climatico e si sottolinea che è un grave problema per l’umanità ed il suo sviluppo e se ne enumerano le possibili conseguenze: effetti catastrofici sull’ecosistema terrestre e la biodiversità; significativa riduzione di disponibilità di cibo, acqua, energia e trasporti; migrazioni di massa di popolazioni; significativi danni economici, politici, culturali e sociali; aumento della violenza a livello locale, nazionale e internazionale; significativo stress psicologico a livello individuale e di comunità. .

Per questo le Ong si impegnano nei prossimi 12 mesi a mettere in piedi un “Framework for Action” per contrastare l’irriversibilità di questo scenario con azioni volte a: una visione comune e collaborazione all’interno del Framework for Action per sviluppare e incrementare piani di adattamento e mitigazione; svolgere un’attiva collaborazione tra Onu, Stati Membri, Ong ed altri membri della comunità globale; sviluppare ed implementare piani d’azione individuali e collettivi.

Le Ong accolgono con favore l’impegno del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon’s a prendere la leadership delle politiche di contrasto al cambiamento climatico ed a dargli la maggiore priorità, ma è «urgente che i leaders dei governi e dell’Onu, in partnership con la comunità delle Ong, inseriscano il cambiamento climatico come la più grande tra le loro priorità, in preparazione della UN Climate Change Conference a Bali, nel dicembre 2007».

Secondo Dpi e Ong occorre facilitare la creazione di «una collaborazione aperta pratica e trasparente basata su un approccio a rete», sviluppando fin dai prossimi mesi un “processo ponte” che consenta a tutte le Ong che si occupano del cambiamento climatico di tenersi in contatto su temi vitali come «agricoltura, forestazione, popoli indigeni, biodiversità, patrimonio zootecnico e benessere animale, proliferazione nucleare e fine della guerra, giustizia, gruppi etnici, problemi multigenerazionali, giovani, educazione, uguaglianza di genere, povertà, sicurezza alimentare, peacemaking, sicurezza idrica, salute mentale, spirituale e psichica e sviluppo sostenibile»

Per raggiungere questi obiettivi il networking delle Organizzazioni non governative intende collaborare con tutti I governi e la società civile per promuovere le basi morali per giungere ad uno sviluppo sostenibile in un mondo interdipendente e con l’Onu, le istituzioni educative ed i media (compreso internet) per un’effettiva informazione sui problemi posti dal cambiamento climatico.

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